Poesie inserite da Don Juan

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Scritta da: Don Juan
Un vecchio seduto su una grande valigia,
pensa e ripensa a chissà cosa,
afferra saldo tra le mani un bianco fazzoletto,
nei suoi occhi il peso degli anni,
sulle labbra l'amaro di un addio appena consumato.
Per un attimo rivolge il suo sguardo su di me
e un sorriso squarcia la malinconia.
A passi spenti mi si fa incontro
ed allunga la mano vissuta
per salutare chi gli ricorda la sua gioventù.
La voce è sicura quando
scandisce il suo saluto di soldato,
e per un'attimo si accende nei suoi occhi
la stessa fiamma che nei miei prese vita
quel giorno che a man levata urlai la mia fedeltà
al suolo che tiene saldi i miei passi.
Nei miei tratti rivede se stesso
ed il fiore della sua gioventù,
nei suoi occhi rivedo l'orgoglio
che ogni giorno muove il mio cammino.
Composta sabato 1 agosto 2009
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    Scritta da: Don Juan
    Come granelli di sabbia bagnata
    il profumo della notte si attacca sulla pelle,
    brucia la carne di un'ardente passione
    che trova pace solo nelle labbra roventi
    di un'amante senza veli.
    Irresistibile tentatrice,
    incantevole peccato che non si può evitare,
    dolore che diventa ormai piacere,
    soffia sulla brace e riaccendi il fuoco
    che vento rapido spense
    senza curar se fosse vita o morte.
    Composta lunedì 20 luglio 2009
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      Scritta da: Don Juan
      Ti prende dentro il mare
      e non si leva più,
      lo senti entrare e far rumore
      infrangersi e poi scivolare lento.
      Non ha tempo il mare,
      non si stanca mai di parlare,
      correre indietro e poi tornare,
      spruzzare e levigare.
      Conosce il mondo il mare,
      ha visto il primo alzarsi in piedi
      e vedrà l'ultimo cadere senza fiato,
      ha visto speranze cavalcare onde,
      ha visto sogni naufragare,
      ha visto terre mai solcate e mondi sconosciuti.
      Sa ascoltare il mare,
      senza mai pretender nulla,
      prende quello che gli dai
      e lo terrà dentro fino all'ultima alba,
      al riparo da venti troppo rapidi,
      e sirene assai ingannevoli.
      Composta lunedì 20 luglio 2009
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        Scritta da: Don Juan
        Per ogni giorno che passa veloce
        c'è una notte che ferma il tempo,
        c'è una luna per ogni sole,
        una stella per ogni angolo di cielo.
        Pallidi riflessi tingono l'acqua
        che un sasso pesante frantuma
        in centinaia di increspature,
        corre veloce il vento ad inseguire
        una notte che non conosce orari,
        a rincorrere gli ardori di amanti segreti,
        a rubare gli attimi di chi s'inebria d'amore.
        Profuma di peccato la strada,
        tradisce i sensi questo silenzio,
        lascia attoniti questa incredibile calma:
        sarà la quiete prima di una nuova tempesta
        o una nuova alba, un nuovo giorno che si fa spazio
        tra le maglie di un intricato groviglio di paure?
        Composta giovedì 16 luglio 2009
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          Scritta da: Don Juan
          Di stazione in stazione
          ho respirato l'aria
          della solitudine e del vuoto
          di una notte fredda e silenziosa.
          Sulle ali del tempo
          ho posato una speranza,
          una nuova illusione,
          un ultimo desiderio
          che si aggrappa disperato
          sulle torbide pareti dell'apatia.
          Seduto sul ciglio del nero infinito
          aspetto inerme che ritorni il vento
          a scuotere i miei giorni.
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            Scritta da: Don Juan
            Una pallottola senza meta
            sparata in aria da una gelida mano
            fende l'aria e copre il suono della notte,
            vaga senza sapere chi colpire
            corre senza conoscere uno schianto,
            muore senza aver esploso il suo grido.
            E rimane lì freddata dal destino
            senza aver vissuto l'ultimo schianto
            senza aver dato un senso alla sua corsa.
            Composta sabato 27 giugno 2009
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              Scritta da: Don Juan
              Seduto e a gambe ciondolanti
              perso nella meravigliosa luce di un'alba
              ho versato una lacrima che dedico
              ad ogni momento felice della mia vita,
              ad ogni sorriso che ho regalato sinceramente,
              ad ogni cuore che ha incrociato il mio
              e l'ha graffiato regalandomi brividi a fior di pelle.
              A te dedico le mie notti insonni,
              a te dedico i miei battiti irregolari,
              a te lo spazio vuoto, che vuoto rimarrà.
              Composta martedì 2 giugno 2009
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                Scritta da: Don Juan
                Serpenti tra le mani
                che azzannano le vene
                e gonfiano di veleno i polsi
                fino a paralizzare il cuore.
                Crampi in petto strozzano
                il fiato e ogni parola,
                cresce da dentro la rabbia
                come un ruggito profondo
                che sale dagli inferi
                e atterrisce l'anima.
                Vorrei urlare ma non so più farlo,
                e cerco pace ma non la trovo
                e più la cerco e più muoio dentro,
                vorrei correre senza dovermi fermare
                neanche per respirare o dover guardare.
                Solo, ad un passo dall'inferno,
                senza il coraggio di avanzare
                né la forza di ritornare.
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                  Scritta da: Don Juan
                  Ho sprecato tanto tempo
                  a correr dietro il vento,
                  ed ora spreco carta e inchiostro
                  a fissar parole negli spazi del dolore.
                  Chiuso in una scatola
                  senza la voglia di tirarmi fuori,
                  lividi notturni cerchiano sguardi
                  persi nelle memorie bruciate,
                  ripetitivi ticchettii crepano
                  le deboli pareti di una forza apparente.
                  Continuo il mio cammino
                  senza sapere quale strada camminare,
                  vivo una vita che non mi appartiene,
                  dipingo giorni incolori.
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                    Scritta da: Don Juan
                    L'odore intenso della strada,
                    il rumore cupo della pioggia che batte,
                    gli occhi arrossati dal vento,
                    le mani fredde nelle tasche,
                    il palpitare frenetico e ritmato del cuore
                    che spinge per venir fuori ed urlare.
                    Poi un'ombra, uno sguardo,
                    due semplici, fredde parole
                    e poi il buio profondo,
                    una caduta libera senza atterraggio,
                    un volo negli abissi più neri
                    che non conosce fine.
                    Un sussulto e riapro gli occhi,
                    prendo fiato e respiro lento:
                    era un sogno, un brutto sogno
                    che ripercorre i sentieri
                    di quel maledetto giorno,
                    quando calò il sole
                    e su di me non nacque più.
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