Poesie inserite da Cristina

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Scritta da: Cristina
Veleggiano sospinti dal vento
pensieri e ricordi si rincorrono,
prendono nuove forme,
si allontanano per poi ricongiungersi ancora.
Salgono piu su, sino a nascondersi
tra il manto candido delle nuvole.
Come bambini sui prati dell'innocenza
così il tempo, corre via
testimone discreto degli eventi
apparentemente senza memoria.
Vanno e vengono, sensazioni e brividi,
lacrime e sorrisi,
plasmano a loro modo il volto cui si appoggiano.
La mente dirige l'orchestra dei sentimenti
acuti e gravi, lieti e incomprensibili,
vitali.
Impossibile bastarsi, illusoria percezione di se.
Il tempo di tanto in tanto rallenta la sua corsa
per renderci partecipi del suo disegno.
E giunto l'attimo di guardarsi attorno
accanto a noi, una mano da stringere...
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    Scritta da: Cristina
    Ogni tanto ripenso a te
    alla follia che sarebbe stata
    all'attimo di vita
    che avrei vissuto
    a metà tra desiderio e dubbio.
    Tante persone entrano ed escono dai miei pensieri.
    Tu no, sei ancora la, più forte di prima.
    Sarebbe stato, chissà...
    aspettativa troppo alta
    o fiamma che da luce all'infinito intero.
    Il tempo è un concetto,
    il momento, una coincidenza da cogliere ad occhi aperti.
    Ai sogni della notte
    il solo compito di accarezzare la libertà
    di una mente senza limiti.
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      Scritta da: Cristina

      Quando non sei più bambina

      In ascolto alla voce dell'anima
      custode di ricordi e sentimenti
      sembra quasi di rivivere quegli anni
      di cosciente leggerezza
      spennellati di verde acceso, come i prati a primavera.
      Riecheggiano ancora le risate
      in sella a due ruote sgangherate
      e sul muretto, quello all'angolo della via
      il cuore batte forte, per la prima volta.
      Non è passeggero, sarà amore per sempre
      e sogni e ancora sogni ad occhi aperti
      a cercare uno sguardo e più vicino
      a sentire un profumo, eterno...
      l'ebbrezza, quella dei pochi anni
      che non ti disegnano più bambina
      ma che ti fanno sentire grande abbastanza
      da poter cambiare il mondo ed i suoi destini.
      Pochi passi nella vita, tanti progetti in fondo al cuore
      e quel sapore che li conserverà nel tempo
      quella leggerezza che vivrà nella memoria di un attimo
      magari solo sognato e mai vissuto.
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        Scritta da: Cristina

        La sera, d'inverno...

        Il vento di una sera d'inverno
        spazza le nuvole, libera il cielo
        scaccia i pensieri, cresce il desiderio.
        Il calore di una sera d'inverno
        avvicina le mani
        richiama a se le labbra,
        chiude gli occhi
        comincia il sogno.
        La passione, in una sera d'inverno
        tinge le pareti del color dei sensi,
        inebria l'aria del profumo dei corpi
        fusi,
        in una sola essenza.
        Gocce discrete
        scivolano sui vetri appannati dai sospiri
        gemiti di vita
        come note
        sul pentagramma della sera...
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          Scritta da: Cristina
          Amore inafferrabile
          vivi nei pensieri della sera
          furtivo nella notte,
          ne approfitti
          è distratta.
          Ti insinui, senza inganni
          penetri nei sogni...
          chi c'è stanotte accanto a me...
          Tra le note di un sospiro
          il mio nome o un illusione, cerchi me...
          Sento il tuo calore,
          la mano scopre un corpo
          che non ricordo neanche io.
          Sei confuso
          hai sbagliato, ammettilo...
          io delusa
          ci spero ancora
          sappilo.
          Non solo sogni di carta
          spazzati via dalla brezza dell'alba...
          coglierò l'attimo
          per completare il volo...
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            Scritta da: Cristina

            Tu, per me, ancora noi

            Sei il sogno
            vestito da desiderio... folle, irragionevole,
            amore oltre ogni limite,
            gorgo prepotente che richiama a se
            sguardi e sentimenti.
            Mani che si cercano, si intrecciano,
            labbra calde, accarezzate dal respiro,
            corpi che si sfiorano,
            fino a fondersi, vivendo....
            È la notte, con le sue creature...
            Io, te, l'incoscienza
            avvolti da morbida seta,
            ostaggi dell'oscurità e del mistero
            dei sensi, i nostri, in tempesta.
            Noi, come acque aperte di oceani infiniti,
            sfiorati da brezze leggere
            inebriati dall'antico profumo
            che stordisce gli amanti.
            Noi, scelti dalla sorte a seguir la luna
            verso approdi dai contorni sfumati
            senza pensiero ne meta...
            noi, cui la notte concede un istante di vita...
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              Scritta da: Cristina

              Sarà vita

              Chiami sottovoce il mio nome
              rispondo,
              senza inganno,
              non temere, posso solo vestirti d'amore.
              Aprimi, apriti, sarà vita...
              Niente trucco ne maschere
              solo il calore delle nostre essenze
              dell'intimo desiderio, del mio volto sul tuo petto.
              Sarò l'onda che ti travolge
              Il lido che ti accoglierà,
              le mani che accarezzeranno i tuoi sensi.
              Vivimi tu, nell'oscurità complice della notte
              danziamo sulle note del desiderio,
              catturami nelle maglie dell'ebbrezza
              ruba i miei sensi, giungi a me...
              Corpo vibrante tra sussurri e melodie d'amore.
              Cibati del mio più antico pudore
              immergiti nella mia voluttà
              amami con tutto te stesso.
              Vivimi in questa notte,
              sospesa tra te e il paradiso.
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                Scritta da: Cristina

                Una notte di primavera...

                Cercavo una fetta di luce
                nel buio impenetrabile
                di un tempo che mi ha nutrito di illusioni...
                Camminavo senza coscienza, alla deriva
                affidandomi alle correnti della sorte
                percorsa da uomini, eventi, maschere.
                Dove andavo non so
                e mai forse lo saprò.
                Fu una donna vestita di nero
                dal nome sinistro
                a riportarmi alla realtà.
                Era una notte
                di fine primavera
                in una stanza affacciata su un corridoio
                dalle luci blu.
                Lei, io, un ronzio
                che l'attaccava alla vita
                che girava ancora quando questa vita le ha voltato la spalle.
                Lei, io, la sua voce...
                Lei, io, la nostra speranza...
                Lei, io, la sofferenza...
                Lei, io, la paura,
                Lei, io, la coscienza nella disperazione della solitudine
                di un istante,
                che tutto azzera.
                La porta si è chiusa alle spalle
                della donna vestita di nero
                dal nome sinistro.
                Ha portato con se un pezzo del mio cuore,
                ha cosparso l'aria di impotenza, incredulità, disperazione.
                Da tempo la realtà aveva abbandonato la mia via,
                sospesa a mezz'aria
                ho vagato per anni nell'incoscienza
                di un limbo dai contorni sfumati.
                Il mondo crolla a pezzi sulle spalle,
                con tutto il suo peso.
                Le luci blu sono ormai spente,
                le nuvole accompagnano la salita...
                la speranza si chiama "Altrove",
                ha i colori dell'estate e del sole,
                del sorriso e della mano dell'Angelo
                che l'accompagnerà nel mondo della gioia.
                Ciao mamma...
                Composta giovedì 4 agosto 2011
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                  Scritta da: Cristina

                  Istanti

                  Dall'universo eterno agli inferi
                  sull'altalena dell'illusione
                  dove la ragione vive
                  ma solo per un momento.
                  Poi di nuovo il cuore
                  a riportare lo strazio dell'anima ingannata,
                  umiliata e delusa,
                  nel corpo, nella mente.
                  Sentimenti in guerra
                  emozioni e lacrime
                  nel delirio incoerente.
                  Razionalità nel caos del vortice
                  che inghiotte cuore e ragione
                  in alternanze senza tempo.
                  Occhi umidi cercano uno squarcio di sereno, una ragione.
                  Non il tempo di asciugare il volto
                  che subito ricomincia l'incubo
                  nel buio del sentiero
                  fitto di paura e dubbi
                  vicolo dell'incertezza e della consapevolezza razionale.
                  Nel fango di questa terra ostile
                  nel sogno di una mano tesa
                  di una via d'uscita verso l'amore eterno
                  cerco l'abbraccio, il calore
                  in ogni momento di luce e d'oscurità.
                  Inaccessibili i sorrisi al nuovo giorno
                  utopia la passione della notte.
                  Stella sii tu la guida,
                  la mano compassionevole
                  lo squarcio di sereno.
                  Illumina le notti d'amore
                  nutri i sogni
                  prendi per mano le solitudini.
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                    Scritta da: Cristina

                    Ricordi di memoria...

                    Cammini in superficie
                    aggirandoti guardingo
                    in quel bosco dalle mille caverne,
                    rassicuranti e impenetrabili e ingannevoli
                    tana del buio, del silenzio
                    rifugio degli sconfitti
                    degli ultimi orfani dell'anima.
                    Debolezze e vuoto
                    vestiti d'onnipotenza
                    di sorrisi feroci e occhi impassibili.
                    Un tempo raccontai così...
                    Oltre le parole e i gesti
                    non andasti mai
                    mai scavalcasti l'apparenza
                    di un menzognero quotidiano,
                    di movenze statiche
                    immutate nel tempo
                    senza emozione ne vita.
                    Giudizi come gocce mortali
                    costanti negli istanti di ogni giorno
                    a spegnere una vita ingombrante
                    che attira a se la luce, la stima, l'amore.
                    Mai incrociasti il mio sguardo
                    che immobile non fu
                    nemmeno per un istante
                    ne mai smise di parlare di me.
                    Il cammino mi portò ad una riva solitaria
                    lambita dallo scorrere lento dell'acqua senza tempo
                    e, stremata, adagiai la fatica.
                    Una lacrima sgorgò dagli occhi
                    che avevano dimenticato anche il pianto,
                    scelse una via del volto e scese calda;
                    arrivò alle labbra, sconosciuta.
                    Non chiusi più gli occhi
                    per tanti anni
                    nel timore che quell'emozione
                    diventasse subito memoria.
                    Le lacrime mi riportarono alla vita
                    su quella riva che da me si congedò
                    solo quando mi restituì un involucro
                    che, a fatica, trascinava dietro di se
                    le miserie di tutta la sua vita.
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