Le migliori poesie inserite da Ada Roggio

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Scritta da: Ada Roggio

Insolito incesto

Caduta la mia mente nell'infinito oblio
Guardo dalla finestra della mia anima
l'accadere
Dell'insolito incesto, a quella donna
Gemella della mia
Caduta così profondamente in basso
Per chi ha deciso di strapparti il cuore ancora battente
Il suo battere d'ali, ormai affievolito
Caduta la dove nulla riporta alla vita.
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    Scritta da: Ada Roggio

    Caro Babbo Natale

    Caro Babbo Natale,

    Oggi torno a credere, allora scrivo a...

    Caro Babbo Natale
    Vorrei tanto da te un Natale speciale
    Albero non ne ho.
    Ho posto una piccola grotta con la natività su di una colonna di gesso
    Mi sento ricca perché ho anch'io il Natale
    Ma il mio Natale è freddo, vuoto, silenzioso,
    Non ha botti, non ha spumante, non ha voci, non ha sorrisi, non ha amore
    Tutto l'amore che mi regalano la famiglia, non mi porta pace
    Parlo di un amore perso, finito, che non ha eguale
    Tu ora leggendomi dirai, questa donna cosa vuole!
    Regali per lei... non ne ho
    Caro Babbo Natale
    Ricordo
    Quanto amore avevo
    Quanto amore mettevo con i miei figli nelle domeniche d'avvento
    Quanto amore mettevo con loro nel vestire la nostra casa
    Quanto amore mettevo nel preparare con loro il presepe
    Quanto amore mettevo nel preparare con loro l'albero di Natale
    Quanto amore mettevo nel preparare con loro i regali di Natale
    Quanto amore mettevo nel preparare con loro i dolci di Natale
    Quanto amore mettevo nel preparare con loro il pranzo di Natale
    Di quello che è stato, non posso cambiare nulla, è stato
    Forse ci ha colpa anche il fato
    Perché è successo, non so, forse era scritto in qualche libro nascosto
    Oggi cerco pace in qualunque posto
    Ma nulla mi fa cambiare allora il regalo che ti chiedo
    Fa che di questo ricordo io possa sognare ancora un po.
    Composta lunedì 6 dicembre 2010
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      Scritta da: Ada Roggio

      Non so più

      Non so più...
      Non so più se fuori c'è il sole oppure piove
      Non so più se.
      Ma continuo a camminare,
      su carboni ardenti, su fili incandescenti; la vita continua a regalare.
      Sapore amaro, sapore disperato.
      Psicologicamente, colpita dal tumore dell'anima.
      Non c'è medicina, non c'è dottore
      Il male è invisibile, ma talmente percettibile
      allo sfiorare del vento, penetra sempre più profondamente.
      Passa un giorno, un'altro giorno ancora.
      Passa così un mese, un anno ancora.
      Non so più pregare, non riesco più a pregare.
      Signore
      Aspetto, aspetto, aspetto.
      Composta domenica 3 luglio 2011
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        Scritta da: Ada Roggio

        Attraverso la lunga strada

        Attraverso la lunga strada,
        ricca di storia antichi sapori
        Corso Vittorio Emanuele.
        L'orologio di San Giacomo
        di fronte all'omonima chiesa.
        Lungo il percorso la statua di Massimo D'Azeglio
        in mezzo ad un'aiuola
        Palazzi antichi con archi a ricordare il passato.
        Palazzo di città alto pieno di finestre.
        Lì il Sindaco, e i vari consiglieri,
        uffici, rappresentano la città.
        Proseguo il mio cammino,
        mi soffermo a guardare: 3 scalinate, 3archi,
        4 lampioni a palla bianchi, 5 busti raffiguranti:
        Gaetano Donizetti, Vincenzo Bellini,
        Gioacchino Rossini, Giuseppe Verdi, e Saverio Mercadante.
        Il bellissimo Teatro Comunale Curci.
        Affianco un grande portone di vetro la galleria del Teatro Curci.
        Allestita, sembra danzare in festa.
        Entro.
        Quadri, raffiguranti la vita che scorre frenetica tra sogni,
        fantascienza, santi, madonne,
        bambini, vicoli e vecchi ricordi.
        Svariate rappresentazioni artistiche,
        grafica, mosaico, sculture in marmi, legno, ferro.
        Molteplici le tecniche adoperate
        a rappresentare l'anima dell'artista.
        La galleria è lunga, alta,
        luce attraversa la vetrata.
        Fasci di luce illuminano
        poesie: liriche in lingua italiana,
        su fogli di formato A3 incorniciati,
        fluiscono fiumi di parole dei vari partecipanti.
        Scritto su questo foglio passato, presente, futuro.
        Resta per sempre testimonianza dell'artista,
        compreso, o incompreso.
        Mentre mi avvio verso l'uscita,
        un uomo alto dall'aria sorridente,
        contempla con entusiasmo i lavori degli artisti.
        Lui il promotore dell'evento
        "PREMIO BARLETTA PROVINCIA"
        Il giornalista Franco Lamonaca
        Un doveroso saluto, la sua mano grande, ricca di gioia.
        Sorridente, guardo anch'io la mia opera dedicata alla mia città
        Barletta.
        Composta venerdì 3 giugno 2011
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          Scritta da: Ada Roggio

          Oggi

          Oggi,
          come schegge taglienti,
          mi sfiorano tutte le tue, le vostre bugie.
          Un intrigo programmato,
          indemoniato,
          da una e più menti,
          pronti a giurare con la mano sul cuore
          tutta la falsità.
          Vorrei strapparmi la carne di dosso,
          vorrei tanto, non posso.
          Vorrei strapparmi i ricordi dalla mente,
          vorrei tanto, il cuore non sente.
          Vorrei,
          ma le schegge mi sfiorano,
          mi attraversano,
          restano,
          Resto.
          Composta lunedì 16 luglio 2012
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            Scritta da: Ada Roggio

            Devastamento psicologico

            Vivere nella solitudine,
            diventa una maledetta abitudine.
            Quando all'improvviso il mondo si sveglia,
            il giorno ti sorride,
            il sole ti scalda,
            la notte diventa stellata.
            Vorresti ritornare a condividere le emozioni si accavallano,
            togliendo il fiato, con chi ami più della tua stessa vita.
            Ma ti accorgi che...
            Sono cambiati.
            Tutto è cambiato
            Cambiati tutti
            Ma... viene definita follia, pazzia, tutta questa euforia.
            Ti vien chiesto di fermarti, di tacere.
            Devastamento psicologico.
            Non hanno provato il maledetto sapore del pane e
            miseria, dell'incomprensione,
            della pressione psicologica,
            del maledetto silenzio...
            Devastamento psicologico.
            Lacrime,
            scivolano come fiumi in piena.
            Pensieri, si aggrovigliano, resti senza fiato
            Torna il passato
            Maledetto, sapore di un tempo malato
            Forse è meglio tornare nella solitudine mentale,
            non è poi così spettrale!
            Composta venerdì 2 marzo 2012
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              Scritta da: Ada Roggio

              Arrabbiato

              Sei arrabbiato con il tuo destino.
              Sei arrabbiato con te, non vedi futuro.
              Sei arrabbiato con la vita che ti scivola via senza darti via d'uscita.
              Sei arrabbiato, vorresti correre.
              Vorresti continuare a vivere la tua vita.
              Sei arrabbiato.
              Lei è arrabbiata.
              Loro sono arrabbiati.
              Siamo tutti arrabbiati.
              Vorremmo svincolarti da questo male che ti sta avvolgendo.
              Abbiamo le mani legate.
              Siamo arrabbiati.
              La tua sofferenza. La tua grande umiltà.
              Quel tuo nodo in gola ad ogni mio saluto penetra nel cuore mio.
              Penetra nel cuore di tutti coloro che ti vogliono bene.
              Arrabbiata non sa se credere chissà!
              Ci resta solo pregare, sperare in un miracolo.
              Composta mercoledì 2 gennaio 2013
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                Scritta da: Ada Roggio

                La separazione

                La separazione è un inferno.
                È un lutto del corpo e dell'anima
                Per chi prende la decisione è un doppio lutto.
                Ha doppiamente perso.
                Passano i giorni,
                le ore,
                i minuti.
                Si è sempre più soli.
                Un buco nello stomaco, un nodo in gola.
                Gambe tremanti.
                Occhi persi.
                Ti sei perso.
                Rifletti.
                Vuoi riflettere.
                Tutti pronti a darti consigli.
                Dirti parole affettuose.
                Il cuore non sente,
                sanguina,
                ferito.
                Si ribella.
                Vorresti urlare,
                piangere,
                scappare.
                La vera solitudine.
                Di puro silenzio.
                Il silenzio non c'è
                Il telefono scquilla,
                vorresti stare solo,
                riflettere.
                Arrivano visite inaspettate.
                Ti confondono ancor di più.
                Subentra la rabbia del fallimento,
                non sei più tu.
                Dirigono gli altri i fili della tua vita.
                Ti lasci manovrare.
                Il dolore non si riesce a superare.
                Togliendo l'orgoglio di ognuno di noi,
                ricominciando a parlare,
                a parlare senza farsi male,
                può portare nuovamente la vita al punto di partenza,
                ricominciare.
                I nostri errori teniamoli stretti come tesori.
                Hanno segnato la vita.
                Composta sabato 22 settembre 2012
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