- Carlo: Ci pensi mai a cosa vorresti fare da grande? - Sveva: Da grande? Noo, ma papà che dici, manca ancora un sacco di tempo! - Carlo: Quand ero piccolo come te volevo essere un marinaio. - Sveva: Perché un marinaio? - Carlo: Perché volevo scoprire il mondo, e andare dove gli altri non mi potevano seguire.
È tutto. Così abbiamo vinto la partita... Insieme, felici. E là in fondo al cemento, abbiamo condiviso il sogno della nostra infanzia. Il sogno di un amore senza fine.
Gli amici sono come gli occhiali, danno un'aria intelligente, ma si rigano con facilità e poi sono faticosi. Per fortuna a volte si trovano degli occhiali veramente forti. Io ho Sophie.
Di volare. Comincia come una corsa a perdifiato e allungo il passo sempre di più. Intato il terreno sotto di me diventa sassoso e ripido e ad un certo punto vado così veloce che non tocco nemmeno più terra. Galleggio nell'aria ed è bellissimo, bellissimo.
Mi sento libera e al sicuro. Poi tutto d'un tratto mi rendo conto che sono completamente sola.
Basta, confesso! Da adesso è ufficiale: sono innamorato di lei. Amo il suo sorriso, i suoi capelli, le sue ginocchia... quella piccola voglia a forma di cuore che ha sopra il seno... Amo il modo in cui ogni tanto si inumidisce le labbra prima di parlare... Amo la sua risata, l'espressione che ha quando dorme... Amo il fatto che sento questa canzone ogni volta che penso a lei... Amo quello che provo quando le sto accanto... quella sensazione che tutto sia possibile... insomma che la vita meriti di essere vissuta.