Tremante la festuca all'ombra della tesa, annotta l'emisfero di cinciallegre. Duettano trepide lanterne sulla guglia del brolo illune, s'incatenano nel dilucolo frastagli di comete, il fuso disarma l'ubbìa del rovaio, la ceppicona aureola, lo scrimolo del formicaio. Non conosco il disincaglio del naufragio, il ruglio del verso ermetico, la piegatura di parole nuove, s'annidano lepide lame di luci sui fondali. Non specchia sul mare lo svelo di róffia, di corrosi ricci si muschia il blulivio della feritoia, s'addensa l'imbrifero siderale. Si spande un silenzio di cormorani nello screzio di enervati giunchi.
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