La pazienza della pesca, stivali di gomma immobili nella corrente veloce. Danza sfuggente la carpa attorno all'amo, sazia non lo abbocca. Ha da fare nel traffico del fiume, denso come quello urbano nell'ora di punta. Il motivo del suo correre è pari al mio? Non pesco per fame, se no sarei già morto; ma per sentire addosso l'attesa, lo scorrere del tempo bagnato e liquido come l'acqua in cui sono immerso. Impermeabile nell'umidità, testa fuori, ossigeno e nulla più. Dove siamo diretti mentre stiamo ad aspettarci?
Commenti