La mattina vomita luce sui lividi del buio il selciato è viscido e la notte smette di respirare. Affiorano immagini che non ricordo di aver vissuto. La confusione è nella testa e nei pensieri che formula le parole tremano. Cosa devo fare di quel che sono di questa foglia che ha lasciato il ramo del suo breve volo prima della caduta. L'esistenza si compie tra spighe di grano e campi incolti semina e mietitura si rincorrono senza fine come nuvole tra le stagioni. Si scuce il battito dal tessuto del cuore lo scheletro ha lasciato l'armadio l'anima rimane al freddo. Non vale più la pena tenere in piedi questa baracca è una recita surreale. I carri di carnevale mascherano le ferite ma non si può sfuggire al dolore. La vita scivola nelle tonalità di grigio ed io non voglio colorarla più.
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