Mi ricordi chi ero pantaloncini e ginocchia sbucciate occhi di pane e marmellata. Un senso che copre tutto quello che non c'è che mi è stato tolto ma non posso prendermela con Dio. Mi cancello per non soffrire ma quando torno il vuoto è più grande devastante mancanza mai riempita. È un abbraccio o un tranello nella vita che ha seguito la mia nascita mi guardo ma non mi vedo. Ho la pelle provata, spogliata di strada sniffata di bianco ma non sono una sposa. Anche nell'addio sono rimasto qui una contraddizione inqualificabile, non collocabile fragile, non inutile perché non esistono imperfezioni ma solo figli di questa terra. C'è burrasca nel cielo e l'oceano muove gli alberi di questo tempo non sono che un frammento anche le nuvole hanno fretta. Tra gli errori ed il gioco rimane un'impronta sull'anima è un film di cui conosco il finale ma devo volare oltre questo brivido. Corro tra girasoli che cercano luce e panni stesi al sole tra le radici che mi hanno fatto inciampare. Gli amori impossibili sopravvivono alle parole al loro rumore al giudizio, ai proverbi della gente comune agli occhi avidi e mi ricordano che la felicità è diversa da quello che pensavo. Il futuro appare stanco, ha perso il ritmo del tempo ma io vivrò ancora di inebriante pazzia tra le mie paludi che non posso bonificare.
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