Il peso delle parole (dedicata a Giovanni Falcone)
Il fiato della mafia è sul mio collo ma io rappresento la legalità lo stato la convivenza civile. Oltre al magistrato che non può accettare l'illegalità c'è l'uomo di ideali che non può vivere nella paura e nel ricatto. Vivo con spirito di servizio la lotta contro questa piovra non come scontro personale ma come impegno straordinario nell'ordinarietà che deve riguardare tutti contro un fenomeno indegno e come comunicazione alle generazioni future a non chinare il capo. La mafia è un fatto umano e come tale avrà una fine credo fermamente che la cultura mafiosa verrà sconfitta dai giovani che sono l'espressione migliore del nostro paese. Gli uomini passano ma le idee restano e camminano sulle gambe di altri uomini. Il 23 maggio, giorno della mia morte non hanno posto fine al mio lavoro ma lo hanno reso eterno ponendo nel cuore dei giusti un seme che non smetterà mai di germogliare.
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