Gemma di avorio tu malata di infinita persuasione e di inutile canto una bufera i tuoi occhi di asciutta madreperla e le tue guance piene di avventure adolescente che rifai la faccia non una ma dieci volte guardando che non ti tocchi al sommo la paura alzi leggiadra le anfore dei bracci e così piena del tuo bel rigoglio circoli dentro le magie dei tempi tu vano eloquio di malinconia abbarbicata ad un'unica stella quella del mondo che ti manda luce non pensi che nel tempo il suo disegno alato in te lascerà solo un grido un grido lacerante di vecchiezza un grido di battaglia.
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