Commenti a "C'è un unico errore innato, ed è quello di..." di Arthur Schopenhauer


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Io parlavo della felicità  non del farsi voler bene non me ne freg*a nulla di farmi voler bene e non cerco questo  ...comunque Vincenzo modera i tuoi termini adesso mi hai rott*o le cosette che non ho con i tuoi insulti gratis a tutti...non devo renderew conto a te di ciò che ho fatto o meno per gli altri o di quello che potrei fare questo è un problema mio...ma io qualcosa ho fatto anche se probabilmente ora lo rifarei in modo diverso forse meglio non so ...ma questo non è il punto non siamo qui per vedere chi è più bravo e non ho fatto quel commento per far vedere quanto lo sono io non me ne freg*a nulla che gli altri sappiano ...non intendo ribadire il concetto chi ci può arrivare a comprendere comprenderà e chi mi conosce sa che queste cose non le avevo mai raccontate nemmeno a loro ...pensavo fosse un esempio semplice e chiaro... certo che c'è gente ovunque che soffre ...ed è colpa di tutti anche tua caro filosofo del piffero.
L'unico illuso qua mi sembri tu caro Vincenzo che i tuoi sproloqui portino a qualcosa ...io torno a vivere le mie illusioni tu resta pure qui a vivere la tua realtà virtuale
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Dana: semplicemente grande. QUESTA E' LA VERITA'.
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se poi si può fare qualcosa per qualcuno meno fortunato non è certo nascondendo la propia fortuna o gioia ai suoi occhi che lo si fa... questa è solo ipocrisia...io la penso così . sempre sintetica scusate ma il cervello mio è già in vacanza e non lo disturbo :-)))
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la felicità non deve essere cosa di cui vergognarsi o nasconderla non sono assolutamente daccordo Vincè ....in Africa per l'esattezza in Tanzania 30 anni fa quando ci andai per lavoro non avevano nulla ed erano sempre sorridenti i bambini andando a scuola ballavano per strada, una donna che aveva appena partorito in una pozzanghera ...stremata dal dolore mi sorrise mentre passai in auto...io questa felicità non la dimenticherò mai ....e sono grata a loro di avermela donata. Un giorno scrissi un biglietto e lo diedi a due perfetti sconosciuti che mi avevano toccata con l'amore che emanavano ..ed io non ero in un periodo di cuore leggero...ma non li ho invidiati ero semplicemente felice per loro..........la felicità è bellissimo condividerla Vincenzo e a volte è meravigliosamente contagiosa.
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Gaetano, in tutta sincerità non mi pare di intendere che Vincenzo Cataldo auspichi più tristezza per tutti. Poiché per molti la felicità è appena un tozzo di pane sarebbe opportuno, per chi ha avuto sorte diversa, non ostentare sfacciatamente la propria felicità ma viverla in una dimensione decisamente più intima. Una sorta di rispetto dovuto a chi, meno fortunato, ha come obiettivo di felicità il suddetto tozzo di pane...
Aggiungo: Alcuni fatti però sono più evidenti all'osservazione che alla disquisizione. E nei fatti ESISTE chi drammaticamente, ogni giorno, si pone obiettivi strettamente LEGATI alla sopravvivenza. Dubito che chi si trovi in queste condizioni possa ritenersi sazio e felice sapendo che potrà scalare la piramide di Maslow.

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