Scritta da: Giuseppe Catalfamo
C'era qualcosa nel tuo sguardo che solo dopo qualche tempo ho potuto definire familiare, desiderio e fiducia di potermi confidare. Sapere di non esser soli, poter contare in qualcuno visto ch'è così fragile il senso dell'amore... verremmo nascosti se cercati, protetti se minacciati, compresi se non capiti. Né genitori, né fratelli, né mogli, mariti, amanti e figli potranno sapere ciò che ci accomuna... Complici nel bene sfidando come in una crociata il resto del mondo, sorridendo tra la folla solo per un fuggevole sguardo. Si può aver avuto cento avventure, cento passioni travolgenti, ma troppo mancherebbe alla nostra anima non avendo mai provato la complicità.

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    Scritta da: Giuseppe Catalfamo
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    Ciao Ana.

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    grazie giuseppe
    perché il mio commento non è visibile?
    10
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    Va bene anche un CD, almeno siamo sicuri di ciò che ascolteremo.
    A volte il pragmatismo è meglio del romanticismo :-)

    Un bacione a te, e speriamo che il tuo appello a Enuma abbia un esito favorevole...
    9
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    Altro che violini,per te ingaggerei un "orchestra di coribantiche"...Ops...non so che musica facciano (non conosco)ma mi è venuto in mente un commento di Enuma Elis che sinceramente mi manca,perchè comunque intrigante e perchè ho scoperto che il suo nick è un poema antico mesopotamico stupendo...Un bacione sincero a Barbara e Silvana e un arrivederci ad Enuma. Smack
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    Grazie per i violini, Giuseppe... ora troviamo gli 'accordi' giusti, e poi inizia la musica... :-)
    Un abbraccio.
    7
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    complimenti con lode..la complicità che non verrà mai condannata, perchè gli unici testimoni sono racchiusi in in univoco sguardo (l'intesa).

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