Commenti a "Ogni istante che passa davanti ai nostri occhi..." di Rachid Ouala


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Perfetto quel se stessi, sir Jo. Infatti in "se stesso" il sé non porta l'accento. Perfetto anche il "di per sé."
Quel "ci", invece, non significa "i nostri", ma "noi".
Se quindi togli "i nostri", e lasci il "CI", la frase resta in ostrogoto.  : )))
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Dire "è già per sé" significa per se stessi, cioè, nel caso in questione, l'osservatore! Mentre dire "è già di per sé" significa riferirsi al fatto precedentemente esposto (cosa quest'ultima che credo sia il volere dell'autore). :)
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Quel "ci" è un accusativo, un complemento oggetto (percorre chi? che cosa?)  e significa "noi". Quindi, per come sta ora la frase, significa: "Ogni istante che percorre NOI davanti ai nostri occhi, è già per sé un ricordo". Gli istanti... percorrono NOI? Inaccettabile. Mi sembrano quindi giuste le proposte di correzione di Sir Jo, oltre naturalmente quella di Nadia.
Ma vorrei fare un discorso più generale. Ho trovato questa frase a media 10 in 10 voti. Ora, tre sono le ipotesi: 1) O è stata votata, prima di me, da 10 stranieri che non hanno colto i suoi.. problemi; 2) O è stata votata da 10 italiani ign*ora*nti; 3) O (ipotesi che ritengo la più probabile) è stata votata, se non da 10, quanto meno da un buon numero di "buoni samaritani" i quali hanno pensato che in definitiva ciò che conta è la sostanza del pensiero espresso, e che in definitiva da uno straniero non ci si può attendere di più.
E invece no. In questa maniera si m0rtificano sia la lingua italiana (perché se ne fa scempio), sia gli stranieri (perché li si reputa italiani di serie B, incapaci di acquisire in maniera completa il nostro idioma), sia gli italiani non ign*ora*nti, ormai mosche bianche oggetto di ogni tipo di m0rtificazione, a partire dalle Università in cui divengono professori figli, nipoti e lecca cu*lo dei baroni, a proseguire con la politica, dove possiamo ammirare un "trota" pervenuto (per i buoni uffici del papà) ad onori e stipendi inimmaginabili mentre gente molto più meritevole di lui "languisce" sui banchi di scuola, per finire, praticamente, con TUTTA la vita italiana, concorsi letterari compresi.  ; )
Con il bel risultato che i giovani italiani che valgono qualcosa devono "fuggire" all'estero, perché semmai, pur muniti di lauree in fisica o ingegneria aeronautica, o anche - perché no - in materie letterarie, qui in Italia farebbero al massimo (ma se gli va bene!!!) i professori precari nella nostra povera scuola, patria di ciechi guide di ciechi.
E allora, poiché da sempre me ne frego di andare contro corrente, ho dato 1 alla frase, nel tentativo di svegliare tutti: votanti, votato e curiosi. ...Tanto, da media 10 in 10 voti la frase è scesa solo a media 9,18 in 11 voti, e non è m0rto nessuno.
Per Rachid, che è mio amico e di cui sono amico:
Rachid, scusami, ma l'ho fatto anche per il tuo bene. Il parlar chiaro è fatto per gli amici.  : ))) Correggi la frase (lo si può fare), e la voterò 10 anch'io.
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Non sapevo che il sé particella pronominale si scrivesse con l'accento. L'ho sempre scritto senza, mi hai fatto verificare e ti devo dare ragione.

Non è necessario il "ci" dato che nel contesto significa "i nostri" che è specificato dopo ... quindi o ci, o i nostri.

Credo sia meglio dire "è già di per sé" piuttosto che "è già per sé". O almeno credo che l'autore intendesse "di per sé" ...

Mentre sostituire con "passa davanti" il "percorre davanti" è un mio sentire dovuto al fatto che il verbo percorrere lo sento già come se contenesse la  preposizione impropria "davanti a" (percorrere mi dà il senso che la scena sia già davanti agli occhi!!!)
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Se proprio vogliamo fare i pignoli, la correzione sarebbe il sé (con l'accento) :-)

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