Se il mondo sensibile fosse solo uno spunto di riflessione per quello intelligibile , si potrebbe arrivare a dire che le astrazioni di cui la mente umana è capace si alimentano e prendono forma tutte dal reale , dal vissuto ; ma non è forse il non vissuto , l' impossibile da vivere , il non ancora vissuto , il desiderato , l' impulso , a erigere alte strutture astratte nel nostro pensiero ?
D' altro canto ,per alcuni il mondo intelligibile è quasi del tutto ignorato, costoro sono prede dei sentimenti che subiscono , vivendoli passivamente.
E dunque per questi ultimi sono il pensiero , la ragione - condizionata dal vissuto- ad essere subordinati ai sensi.
L' equilibrio dovrebbe dominare i due universi , ma per via di uno strano meccanismo , è vittima di se stesso. Chi capisce di utilizzare troppo la sfera sensibile , volendo correggendosi, si troverà ad indagare sulla sua sfera razionale , e questo -se fatto con serietà , impegno ed onestà- produrrà il risultato opposto : dominio del mondo intelligibile , e " NOSTALGIA" del ritorno ai sensi :-))
Ti ringrazio per il consiglio , è senza dubbio tra le migliori possibili letture, ma mi devo scusare per la poca chiarezza , non intendevo prendere come oggetto la ghigliottina in sè per ragionare , bensi' la nostalgia verso qualcosa - qualsiasi cosa- che non si è mai vissuto...
l'insostenibile leggerezza dell'essere è l' unico libro che ho acquistato - per ora - di kundera , ne ho letto circa 20 pagine come parentesi al libro che sto finendo ed in queste 20 ho ritrovato un aforisma che mi era molto piaciuto : "La luce rossastra del tramonto illumina ogni cosa con il fascino della nostalgia: anche la ghigliottina."
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