L'essere "inutile" è ciò che ti sovrasta: l'esistenza stessa dell'esistere disarma e attrae. Noi, umili mortali, abbiamo sempre bisogno di esultare l'esistenza: nel momento in cui subentra, invece, la condizione di sopravvivenza non esistiamo più. "Vivere per far vivere"; essere per poter coesistere; tutto è inutile, tutto è essenziale. La presenza sovrana di Dio è... esistente? Tutto è il contrario di tutto. Il mondo è sottoposto al martirio perpetuo dell'uomo; essere uomo sovrasta l'esistenza. Il dubbio dell'uomo è lo stesso dell'uomo e divide sempre il mondo in equazioni persistenti: l'inutilità e l'essenziale.
Mi ritorna in mente la primavera di Praga descritta da Kundera nell'insostenibile leggerezza dell'essere (il mio libro preferito), c'è una paradossale riflessione su Dio, sulla sua umanità e sul suo essere... In ogni caso ciò che scrive è molto sentito...io ho "imparato" l'amore per lo scrivere da poco, ma credo che ogni parola, ogni virgola, persino ogni pausa, dica qualcosa di noi...ed è molto piacevole leggere ciò che di lei traspare dalle sue frasi.
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