Strano credevo volessi approfondire,
dal momento che ogni domanda intorno al "soggetto", all'"oggetto" e la loro "relazione" ( tra "io" e "mondo" ) è comunque una domanda ontologica.
Per esplicitare al meglio il mio pensiero
riporto i versi del sommo Poeta:
"Poscia che Costantin l’aquila volse
contr’al corso del ciel, ch’ella seguio
dietro a l’antico che Lavina tolse,
cento e cent’anni e più l’uc cel di Dio
ne lo stremo d’Europa si ritenne,
vicino a’ monti de’ quai prima uscìo
e sotto l’ombra de le sacre penne
governò ’l mondo lì di mano in mano,
e, sì cangiando, in su la mia pervenne
Cesare fui e son Iustiniano,
che, per voler del primo amor ch’i’ sento,
d’entro le leggi trassi il troppo e ’l vano".
Se la frase in commento dice il vero, e mi auguro sia questo il momento dell'acquisto della saggezza, sarà proprio il grande u cce llo (l'aquila reale, ovverosia la giusta insegna) a ridare dignità al paese.
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