Scritta da: Silvana Stremiz
Quello che davvero mi interessa è se Dio, quando creò il mondo, aveva scelta.
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Quello che davvero mi interessa è se Dio, quando creò il mondo, aveva scelta.
Ma può anche capitare che uno scriva delle cose, appunto, pasticciate e inutili (e questo accade sovente) e non se ne accorga o non se ne voglia accorgere, il che è ben possibile, perché la carta è un materiale troppo tollerante. Le puoi scrivere sopra qualunque enormità, e non protesta mai: non fa come il legname delle armature nelle gallerie di miniera, che scricchiola quando è sovraccarico.
Bastava una sola, semplice cosa: il silenzio, il non parlare portava molto più tempo per pensare. Pensare portava più tempo ad ascoltare.
Ascoltare portava amore per l'immobilità, e l'immobilità era la strada per la risposta...
C'è un silenzio del cielo prima del temporale, delle foreste prima che si levi il vento, del mare calmo della sera, di quelli che si amano, della nostra anima, poi c'è un silenzio che chiede soltanto di essere ascoltato.
Se guarderai a lungo nell'abisso, anche l'abisso vorrà guardare in te.
I giovani credono di vivere in eterno, e perciò assecondano ogni pensiero e ogni desiderio. I vecchi si sono già accorti che da qualche parte c'è una fine, e che tutto ciò che si possiede e si fa per sè soli, alla fine cadrà in una fossa e non avrà avuto alcun valore. Per questo hanno bisogno di una eternità diversa e di credere che non lavorano solo per i vermi. Ecco perché ci sono moglie e figli, affari, lavoro, patria: per dare uno scopo alle fatiche e ai sacrifici quotidiani.
Non sono certo di nulla tranne che della santità degli affetti del cuore, e della verità dell'immaginazione.
Quando i veri nemici sono troppo forti, bisogna pur scegliere dei nemici più deboli.
Gli indirizzi ci sono stati concessi per tenere nascosto dove ci troviamo.
La vecchiaia è la più inattesa tra tutte le cose che possono capitare ad un uomo.
Dio non può cambiare il passato, ma gli storici sì.