Scritta da: Patrizia Luzi
Non sono una primadonna, ma non mi sento una qualunque!
Composta venerdì 7 febbraio 2014
Non sono una primadonna, ma non mi sento una qualunque!
Tu lo chiami amore, io li chiamo attimi di vita!
Certi uomini dovrebbero utilizzare la loro lingua non solo quando parlano a vanvera, ma per deliziare di innumerevoli orgasmi la loro donna.
Entrambi sapevamo che sarebbe arrivato il momento magico tra noi, con calma senza fretta. Adesso che ti ho vissuto, come posso resisterti?
La felicità è quell'attimo che, se non riesci a cogliere al volo, ti passa vicino, ti sfiora e scompare per sempre e se ne va.
A volte ci si allontana dalle persone non perché lo si voglia veramente, ma perché è l'unica cosa ragionevole da fare per non soffrire ancor di più, nella certezza di non poter più vivere certe emozioni.
Averti addosso come una camicia che sprigiona il profumo del tuo corpo, come se fosse un regalo mai avuto che immagino di avere tra le mani. La mia voce che sussurra il tuo nome, in un giorno di sole che scalda la pelle e che stordisce la mente.
Ti voglio così, unicamente come un sogno senza imperfezioni.
Per colpa del virus abbiamo imparato ad esprimere solo con gli occhi tutto quello che una volta si poteva esprimere con i gesti e il contatto fisico.
Chiedetemi tutto ma non ditemi di rinunciare ai dolci e al sesso, morirei!