Scritta da: Michele Gentile
Io, che non conosco inverni e giaccio in bilico tra l'eternità ed un rintocco di campane, sono e sarò croce o pace, il Tempo giusto, magnifico rapace.
Composta lunedì 5 novembre 2012
Io, che non conosco inverni e giaccio in bilico tra l'eternità ed un rintocco di campane, sono e sarò croce o pace, il Tempo giusto, magnifico rapace.
Quel giorno fu il tempo a restarti accanto, a nasconderti. L'attimo immobile, gelido eterno nello sguardo della memoria muta in canto l'antica pioggia.
Che tipo che sei, mi ricordi qualcuno che non ho mai conosciuto!
Cosa me ne faccio di quest'alba se abbiamo smesso di sorprenderci.
Non abbandono mai un sogno. Come farebbe senza di me?
Credo sia necessaria molta più dolcezza nell'abbandonare un cuore che nel conquistarlo.
Luna, cercavo te, la tua malinconia. Questa notte un mercante di sogni ti ha venduta al mio rancore.
Ogni singola forma di discriminazione costituisce un deciso passo in avanti verso il regresso del genere umano.
Spalanchiamo le porte alla notte e poi ci lagniamo del buio.
Il rancore è un bagaglio troppo pesante per questo breve viaggio.