Scritta da: Marianna Mansueto
in Frasi & Aforismi (Libri)
Io penso che quando si perde qualcosa non ci si è badato abbastanza, perché se ci tieni veramente ci stai attento, te la leghi stretta.Commenta
Io penso che quando si perde qualcosa non ci si è badato abbastanza, perché se ci tieni veramente ci stai attento, te la leghi stretta.Commenta
Satana tentò Gesù nel momento in cui era più debole: dopo 40 giorni senza cibo e senza acqua, e io non ho neanche un'oncia della forza che Gesù... Ma voi... neanche voi avete il fascino di Satana.
Dimmi... che sensazione fa? Quando ci si innamora di qualcuno... che sensazione fa? Quando vorresti toccare l'altra persona... quando vorresti baciarla... quando hai paura di perderla... che effetto fa?
Nulla di ciò che è mio lo è per sempre, salvo la memoria.
Prima legge del fascino: Tutto quello a cui nella vita le persone danno la caccia, fugge.
"Finirai per non vederlo neanche più" fece. "E come? L'avrò sempre lì, sotto gli occhi"
"Appunto" disse Mattia. "È proprio per questo che non lo vedrai più".
Furono gli altri ad accorgersi per primi di quello che Alice e Mattia avrebbero capito solo molti anni più avanti. Entrarono nella stanza tenendosi per mano. Non sorridevano e i loro sguardi seguivano traiettorie divergenti, ma era come se i loro corpi fluissero con continuità l'uno nell'altro, attravero le braccia e le dita a contatto.
Il contrasto marcato tra i capelli chiari di Alice, che ne incorniciavano la pelle del viso troppo pallida, e quelli scuri di Mattia, arruffati in avanti a nascondergli gli occhi neri, si annullava in quell'arco sottile che li congiungeva.
C'era uno spazio comune tra di loro, i cui confini non erano ben delineati, dove sembrava non mancare nulla e dove l'aria pareva immobile, imperturbata.
Ho sempre amato queste rose. Il sultano le aveva fatte portare fin qui per me sin dalla Persia - provate a immaginare: le carovane le trasportarono imballate nel ghiaccio, attraverso tutto il deserto. Le mie rose erano più costose degli smeraldi, disse.
Dubito che lei l'abbia mai saputo.
Che cosa si può dire di una ragazza morta a venticinque anni?
Che era bella. E simpatica. Che amava Mozart e Bach. E i Beatles. E me. Una volta che mi aveva messo specificamente nel mucchio con tutti quei tizi musicali, le chiesi l'ordine di preferenza, e lei rispose sorridendo: "alfabetico". Sul momento sorrisi anch'io. Ora però mi chiedo se nell'elenco io comparivo con il nome - nel qual caso sarei venuto dopo Mozart - oppure con il cognome, perché mi sarei trovato tra Bach e i Beatles. In ogni modo non venivo per primo, il ché sarà idiota ma mi secca terribilmente, essendo cresciuto con l'idea che devo sempre essere il numero uno.
Eredità di familia, capite?
In quell'istante ho realizzato che si era aperto un vuoto nel mio cuore, e ci stavo sprofondando dentro.