Carissimo Vincenzo mi hai cacciato in una situazione alquanto difficile , le tue parole , infatti , mi lusingano non poco da un lato , ma mi impongono un notevole sforzo necessario a mentener fede alle aspettative che hai riposto in me :-( ... ed io che credevo di potermi riposare un po :-))
E' un piacere leggervi .
Saluti.
Caro Vincenzo, non riporre in me speranze che potrebbero rivelarsi fallaci. Io non sono in grado di dare soluzioni a nessuno, nè di aiutare nessuno, perché anch'io, come te, sarei soddisfatto se solo riuscissi a salvare una parte di me stesso.. Sono in grado solo di aiutare ciascuno a trovare le SUE soluzioni, o a respingere eventuali soluzioni erronee che ritenga di aver trovato. Posso insomma ragionare e camminare insieme; ma non conosco se non ciò che si può cercare insieme. Questo accade non tanto perché io non conosca le soluzioni, ma perché io conosco le MIE soluzioni, mentre non sono in grado di conoscere quelle altrui. Ciascuno di noi, infatti, è un rebus distinto dagli altri, e la via per giungere a Roma non è la stessa per tutti.
L'umanità si trova oggi ad un bivio: una via conduce alla disperazione, l'altra all'estinzione totale. Speriamo di avere la saggezza di scegliere bene.
Woody Allen
Risposta al commento 8 di Vincenzo Cataldo:
dall'esempio della bottiglia, deriva che, se ritieni di saper tutto, nulla vuoi né puoi imparare.
Non è difficile avere una risposta per ogni domanda: il difficile è avere la risposta esatta.
L'umiltà non serve a chi è umile di sua natura, ma a chi non lo è: serve dunque non alle pecore, ma alle tigri siberiane, ed anche ai tirannosauri. : )
Infine - attenzione - la saggezza è patrimonio interiore: ragion per cui l'umiltà, che da essa non può dissociarsi, non è spettacolo da darsi agli altri (totalmente esclusi da ogni patrimonio interiore), ma esercizio di rispetto per se stessi e per la Verità, che dobbiamo essere sempre pronti a riconoscere, anche se difforme dalla nostra "verità".
Risposta al commento 7 di Vincenzo Cataldo.
Non vedo alcuna differenza tra il presuntuoso ed il falso umile, giacché la falsa umiltà altro non è che una forma strisciante di presunzione.
Quanto poi al saggio che si limiti a dire di non sapere, senza insegnare nulla, ti chiedi chi mai imparerebbe qualcosa. Ebbene, chi avese occhi imparerebbe a scrutare se stesso, e a capire di non sapere nulla. Operazione preliminare rispetto a qualsiasi forma di apprendimento.
Di cosa credi possa riempirsi, se non di nulla, un otre già pieno? Occorre prima svuotarlo, per poi poterlo riempire. Così è di chiunque sia pieno di sé: egli è chiuso a qualsiasi modifica e miglioramento. Una bottiglia di vino chiusa e sigillata, finché non si apra, non è buona né ad essere bevuta, né ad essere riempita di vino migliore.
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