Ho riequilibrato (a malapena) i conti con un 10, passando il voto da 2 a 6, per due motivi.
Innanzitutto perché la frase non parla della paura ma delle paure (plurale), riferendosi con tutta evidenza non all'istinto di sopravvivenza, ma ad ogni paura non motivata.
In secondo luogo, perché siamo esseri umani e non lepri, e una delle cose belle della vita è proprio non tanto il non aver paura (che può essere, concordo, anche fatale: è stato appurato che ad alcuni stuntmen manca o è deficitario un neurotrasmettitore), quanto il vincere se stessi e le proprie paure.
E poi la fuga della lepre è un atto non di paura, ma di coraggio: la paura paralizza, impedisce di agire, mentre chi trova una via di fuga e fugge agisce, e come!
Commenti