La miriade di fazioni, ognuna delle quali ha il suo opposto, creano l' idea che, per essere nel giusto, sia necessario non solo osservare più o meno rigorosamente il comportamento più adeguato alla fazione d' appartenenza, ma che occorra anche odiare gli appartenenti della fazione opposta. Odiare gli avversari con una forza direttamente proporzionale all'inconsapevolezza di essere cascati in un meccanismo che produce effetti positivi solo a pochissimi uomini, veri nemici dell'umanità, che non hanno più un avversario unito, ma un'infinità di uomini che perdono le loro energie a odiarsi l'un l'altro.
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