Scritta da: Silvana Stremiz
Uno dei benefici dell'amicizia è di sapere a chi confidare un segreto.
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Uno dei benefici dell'amicizia è di sapere a chi confidare un segreto.
Gli occhi non davan lacrime, ma portavan segno d'averne sparse tante.
Il coraggio, uno non se lo può dare.
Ma noi uomini siam in generale fatti così: ci rivoltiamo sdegnati e furiosi contro i mali mezzani, e ci curviamo in silenzio sotto gli estremi; sopportiamo, non rassegnati, ma stupidi, il colmo di ciò che da principio avevamo chiamato insopportabile.
Una delle più grandi consolazioni della vita è l'amicizia; e una delle consolazioni dell'amicizia è quell'avere a cui confidare un segreto. (I Promessi Sposi)
Ora sapete come è l'aspettativa: immaginosa, credula, sicura; alla prova poi, difficile, schizzinosa: non trova mai tanto che le basti, perché, in sostanza, non sapeva quello che si volesse.
È la falce che pareggia tutte le erbe del prato...
"Carneade! Chi era costui?", ruminava tra sé don Abbondio seduto sul suo seggiolone.
E s'inoltrava in quell'età così critica, nella quale par che entri nell'animo quasi una potenza misteriosa, che solleva, adorna, rinvigorisce tutte l'inclinazioni, tutte l'idee, e qualche volta le trasforma, o le rivolge a un corso impreveduto.
Quel ramo del lago di Como, che volge a mezzogiorno, tra due catene non interrotte di monti, tutto a seni e a golfi, a seconda dello sporgere e del rientrare di quelli, vien, quasi a un tratto, a ristringersi, e a prender corso e figura di fiume, tra un promontorio a destra, e un'ampia costiera dall'altra parte; e il ponte, che ivi congiunge le due rive, par che renda ancor più sensibile all'occhio questa trasformazione, e segni il punto in cui il lago cessa, e l'Adda rincomincia, per ripigliar poi nome di lago dove le rive, allontanandosi di nuovo, lascian l'acqua distendersi e rallentarsi in nuovi golfi e in nuovi seni.