Scritta da: Lu94
Le vittorie non sono i grandi successi.
Non sono l'arrivo al traguardo del vincitore.
Non sono la corona di alloro e l'applauso del pubblico.
Non sono il gradino più alto del podio.
Sono le vittorie che tu riporti giornalmente sulla solitudine, sulla povertà, sulla fame, sulla fatica, sulla sconfitta, sulla delusione, sull'ingiuria, sul disprezzo, sulla sofferenza.
Sono la tua resistenza alle difficoltà.
Sono il tuo coraggio nell'affrontarle.
dal libro "Come diventare bella, ricca e stronza. Istruzioni per l'uso degli uomini" di Giulio Cesare Giacobbe
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    Perché esiste una legge psicologica inesorabile: nessuno può far soffrire nessuno.
    Ognuno è rigorosamente causa della propria sofferenza.
    L'attribuirla agli altri è ancora una volta fare i bambini che non vogliono affrontare le proprie responsabilità.
    dal libro "Come diventare bella, ricca e stronza. Istruzioni per l'uso degli uomini" di Giulio Cesare Giacobbe
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      Il problema è capire cosa vuol dire essere stronza.
      Già, cosa vuol dire stronza?
      Vuol dire applicarsi alla soluzione del problema della propria felicità e non al problema della felicità degli altri.
      Ti sembra tanto riprorevole?
      Se ci pensi, mica poi tanto.
      Se ognuno si applicasse alla soluzione del problema della propria felicità sarebbero tutti felici.
      Ma molti demandano il problema della propria felcità agli altri e pretendono che siano gli altri a risolverglielo.
      Perché, per incredibile che possa sembrare, la nostra felicità non dipende dagli altri, ma da noi stessi.
      Se tu stai bene con te stessa perché hai la stima e l'amore di te stessa, tu sei felice in qualsiasi situazione e ti godi qualsiasi cosa.
      dal libro "Come diventare bella, ricca e stronza. Istruzioni per l'uso degli uomini" di Giulio Cesare Giacobbe
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