Scritta da: Antonio Prencipe
in Frasi & Aforismi (Angeli)
Quale razza mai di angelo potevo essere io in mezzo a un cielo che non era fatto per essere il mio.
Composta venerdì 13 novembre 2009
Qui trovi una ampia raccolta di frasi, aforismi e citazioni sugli angeli, la figura più mistica e più sognata al fianco di ciascuno di noi. Moltissimi letterati, così come artisti in erba, raccontano a modo proprio incontri e presenzi. Leggi tra queste pagine le migliori.
Quale razza mai di angelo potevo essere io in mezzo a un cielo che non era fatto per essere il mio.
Possiamo essere in Paradiso con Dio già adesso, se amiamo come egli ci ama.
Tutti quanti abbiamo un angelo: basta chiudere gli occhi e aprire il cuore per trovarlo.
La luce che avete davanti sa alla perfezione chi siete e cosa può fare per voi. Mettete la vostra vita nelle sue mani, la custodirà con cura e affetto.
Non dobbiamo nascondere la nostra natura umana, ma cercare di filtrarla sempre di più per farle raggiungere la trasparenza di una fonte d'acqua incontaminata. Pura e limpida come l'amore dei nostri amici celesti.
Forse gli angeli sono le nostre idee migliori vaganti nello spazio.
Si dice che chi sa far felici gli altri è un Santo. Allora è forse questo l'arduo compito degli angeli?
Gli angeli hanno sempre detto questo: non preoccuparti, non temere, tutto andrà bene.
Mi nascondo nel mio fiore.
Perché portandolo sul petto, Tu, -
senza saperlo porterai anche me.
E gli Angeli sanno il resto...
Grande è la potenza che gli fu conferita da Ilùvatar, ed egli era coevo di Manwë. Era dotato dei poteri e della conoscenza di tutti gli altri Valar, ma li volgeva a perfidi scopi, e sperperava la propria forza in atti di violenza e tirannide. Chè bramava Arda e tutto quanto vi si trovava, agognando al trono di Manwë e al dominio sui reami dei suoi pari. Dallo splendore decadde, a causa dell'arroganza, al disprezzo per tutte le cose, salvo se stesso, spirito funesto e impietoso. La comprensione egli la trasformava in sottigliezza, onde pervenire e sottomettere alla propria volontà quanto gli servisse, fino a diventare mentitore svergognato. [...]
Ma non era solo. Molti dei Maiar, infatti, vennero attratti dal suo splendore nei giorni della sua grandezza, e gli rimasero fedeli anche nella sua tenebra; e gli altri li corruppe in seguito, asservendoseli con menzogne e perfidi doni.