Ho udito un uomo parlare nella bruma: "L'amore è come l'alcool: troppo, dà alla testa."
Mi sono voltato, e ho visto un essere chino, esalante respiri strozzati e incapace di distinguere tra realtà e incubo, prostrato sull'asfalto, esalante miasmi alcoolici a buon mercato. Nel suo sguardo, dolore e raccapriccio.
E capii quanto quell'uomo si sbagliasse.
Non temere il troppo amore: ama te stesso all'infinito, e forse non ti ridurrai a cercare scampo in un delirio senza vergogna.
Uno squarcio di una realtà molto significativa: l'ipocrisia di chi fa della verità un vuoto fanatismo; la considerazione, "sine qua non", che solo amando noi stessi possiamo comunicare i nostri sentimenti nella loro mera essenza, purché questo amore infinito non si trasformi in riprovevole narcisismo!
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