Scritto da: Andrea Sargenti

Dialogo tra un uomo che cammina e il mare


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...mio non ha valore, la gioia stessa non ti turba, nulla di questa enorme vita può destare il sonno tuo antico. Tu sei mare, vivi della grazia del sole e della pioggia, il vento può portarti via. Che puoi dunque in questa vita? Puoi solo guardare, ascoltare e
gioire del cielo tuo compagno.

La tua pazzia è ancor più grave di quella portata dal vento e dalla pioggia amici tuoi. Potrei distruggere in un sol momento tutto ciò che sei, potrei portarti via e non lasciare nulla, nemmeno le tue orme sulla sabbia rimarrebbero a ricordare il tuo cammino. Piccolo uomo oggi sono buono ma non far di me il tuo zimbello, ricorda io sono il mare.

Vedo ciò che sei, non ho bisogno che tu mi ricorda quanto feroce può essere la tua rabbia, ma non mi
spaventi. La vita, la morte, sono solo parentesi di un più immenso infinito, questo infinito non ti appartiene. La vita è questa, quella che tu vedi, quella che mi segue e si nasconde nelle mie ombre, nelle mie orme sulla sabbia. Ora l'ardita presunzione è diventata tua, puoi mostrarmi la morte, ma nulla potresti in questo mio esistere.

Perdonami se rido, se rido delle ... [segue »]

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