Scritto da: ametista

Guardando oltre la pelle


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...ci parlano di dolori, ansie, delusioni, sogni e desideri irrealizzati. Ma nella stessa maniera ci ricordano, che ognuno di questi segni indelebili, ci parlano della vita, della nostra esistenza, del nostro cammino del mondo. Guardando la nostra pelle ferita, vediamo e riviviamo un dolore fisico, guardando oltre la nostra pelle e vedendo le ferite dell'anima, vediamo i nostri trascorsi, i nostri drammi e infelicità, ma anche la loro guarigione, la loro accettazione, la loro trasformazione in una cicatrice, che resterà lì per sempre, ma che ameremo più delle altre. Sarà la nostra vittoria e la nostra dimostrazione di crescita personale e nei confronti di un mondo che troppo spesso si maschera da chirurgo, che però non conosce il suo mestiere. Imparando a conoscere ed amare le nostre cicatrici, riconosceremo anche quelle degli altri, che incontreremo nel nostro cammino, che vedremo affini a noi stessi, al nostro vissuto, che potremmo aiutare nell'affrontare un percorso che già conosciamo, passato e sofferto. Non vergogniamoci mai delle nostre cicatrici sulla pelle, non nascondiamole, ma mostriamole con gioia e orgoglio, perché sono la nostra parte più vera, che non può mentire, che non può cambiare, che ci permette di dire al mondo, io ho affrontato una tempesta, il mare impetuoso mi stava uccidendo, le onde mi buttavano sugli scogli, ferendomi e lacerandomi le carni, ma sono sopravvissuto. Il tempo sbiadirà i ricordi e sfocherà le immagini della paura. Solo le cicatrici sulla mia pelle e sulla mia anima mi ricorderanno, quanto sono stato forte, resistente, coraggioso e soprattutto... vivo.
Composto mercoledì 24 novembre 2010

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