Scritto da: ametista

Guardando oltre la pelle


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...immobilità, non porterà, in alcuni casi, nessuna traccia visibile di quanto accaduto, la pelle non avrà mai questo privilegio. Ricorderà sempre, con la sua ferita, anche se rimarginata, quello che ha passato, quello che ha subito, quello a cui è stata sottoposta, quello che le hanno fatto. Ci saranno sempre delle cicatrici del corpo, a dimostrare, un entrata forzata, un entrata dovuta, ma spesso anche un entrata cercata, un entrata voluta alla ricerca di una giovinezza ormai perduta o una bellezza mai avuta. Aprendo, quindi, il corpo si mostra agli altri, il suo interno, la sua debolezza, la sua fragilità, la sua parte più intima, la sua parte più vera, specialmente quando imperfetta, quando spezzata, quando è malata. Cos'è la pelle? L'involucro del nostro corpo o la barriera che divide noi dal resto del mondo? È il confine che ci delimita o la nostra estensione, che attraverso le sensazioni che ci procura, ci fà vivere? È la nostra parte nascosta che viene in superficie, quando si macchia, si squama, si irrita, cambia di colore, facendo uscire all'esterno un malessere interno, che gli occhi dell'anima non vogliono o possono vedere? È la nostra "nemica" da combattere, quando mostra ad altri, quello ... [segue »]
Composto mercoledì 24 novembre 2010

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