Scritto da: Andrea Bidin

La speranza dell'inetto


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...che trovavo per strada ma non andavo ad impossessarmene indebitamente nei supermarket della zona, anche se alle volte quei prezzi assurdamente alti mi avevano fatto cadere in forte tentazione. Oltrepassai la porta a vetri e quasi istantaneamente il locale si fece più silenzioso: occhi intimoriti, disgustati, intolleranti mi osservavano da ogni direzione, sguardi che giudicavano un uomo onesto entrato a far colazione in un bar.

Ho detto onesto. Quante di queste persone potrebbero definirsi tali se non mentendo a loro stessi prima che a chi li circonda?

Cercai di accrescere la mia sicurezza con questi pensieri, d'altronde ero abituato al pregiudizio e al dileggio gratuito, ma di certo non mi aspettavo che i proprietari del locale, visibilmente imbarazzati, mi costringessero ad uscire farfugliando scuse e motivazioni assurde.

Mi ritrovai sul ciglio del marciapiede, in fondo neanche troppo inorridito dal comportamento che quelle persone avevano tenuto con me.

Proprio in quel mentre si sente uno schianto. Voltai lo sguardo alla mia destra: un motociclista giace inerme sul ciglio della strada, la moto distrutta si trovava a diversi metri da lui, il taxi con il quale aveva avuto la collisione si trovava fermo in mezzo alla strada col cofano danneggiato ed il fumo ... [segue »]
Composto lunedì 11 gennaio 2010

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    Scritto da: Andrea Bidin

    Commenti

    4
    postato da , il
    Vi ringrazio per i complimenti. E' fonte di gioia e miglioramento delle mie abilità leggere i vostri commenti
    3
    postato da , il
    Mi hai indotto a riflettere, grazie.
    2
    postato da , il
    Davvero complimenti, stai migliorando sempre più.
    1
    postato da , il
    Complimenti, questo racconto è splendido!

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