Poesie personali


Scritta da: Dario Lampa
in Poesie (Poesie personali)
Gli uomini come i fiori.
Tanti, belli se baciati dal sole.
Tanto fragili ad un colpo di vento, piegano il gambo, ma si rialzano in fretta, ribelli.
Non stanno mai soli e se lo fanno non è colpa loro.
Strade, ruscelli, monti, grandi praterie, li puoi trovare ovunque.
Tante persone e tanti fiori, un mosaico di colori.
Oltre il respiro del vento, il canto dei bimbi leggero sopra un cielo che solo una tempesta può muovere.
Frugo nelle mie cose, nei miei ricordi alla ricerca della mia primavera.
Tenui, delicati raggi di sole
Profumo di viole...
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    Scritta da: asterisco
    in Poesie (Poesie personali)

    A Giuseppe

    Stamattina ho freddo, piove e non c'è il sole a scaldare questa terra senza anima.
    Stamattina ho freddo, piove e non c'è il sole a scaldare me.
    Tra le nuvole che piangono rabbia ora però ci sei te.
    Presto porterai il sole e la luce.
    Il calore e la gioia dei tuoi occhi guideranno, in silenzio, le nostre vite.
    Ogni mattina vedrò il tuo sguardo nel sole che sorge e ogni sera saprò che riposi tranquillo quando è il tramonto.
    Non mancherai un giorno in questo cuore.
    Non verrai mai meno nei miei ricordi.
    Stamattina è freddo ma tu, Giuseppe, ora sei il calore, il sole e la luce
    che non mi fanno più tremare.
    Ciao Giuseppe!
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      Scritta da: Michele Pernozzoli
      in Poesie (Poesie personali)

      Ballata

      A ogni piè so-spinto
      Si cela il gran mistero
      Che proprio chi lo mostra
      Non sa di dar piacere.

      In queste poche pagine
      Mi pregio di parlarvi
      Di come far le scarpe
      A tante belle donne:

      Nell’atto di incalzare
      Le osservo e poi le scalzo
      Nell’atto penetrante
      Delineo il lor destino;

      Con vista acuminata
      Ne accarezzo gli anfratti
      Passando per i piedi
      Vi illustrerò le amanti.
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        Scritta da: Eva Di Betta
        in Poesie (Poesie personali)

        A Giovanni Paolo II, il nostro giovane di cuore.

        Il singhiozzo del mondo
        ascolto;
        lacrime e silenzio
        nella sua terra, nel lontano Messico, a Gerusalemme
        lutto annunciano le campane.
        La luce nel buio della notte,
        gli occhi della folla
        umidi di pianto, rivolti al capezzale candido
        di silente passione
        per il passaggio da vita a vita
        di un grande uomo
        che la storia ha cambiato
        e il cuore della gente.
        La nostra roccia tenera si è spenta,
        una morte nella vita,
        soltanto il legame terreno
        ha infranto.
        La sua anima nella nostra vivrà.
        Le sue parole sante nei nostri orecchi
        risuoneranno incessanti.
        Le sue pie opere da insegnamento maestro
        ai figli.
        Sant’Andrea suona;
        battiti lenti e tristi
        scandiscono la lunga notte.
        I fedeli levano preghiere d’amore
        al Santo Padre
        che raggiunge il cielo.
        Nel suo cuore i sogni del mondo,
        i bambini innocenti, le sofferenze,
        i suoi giovani.
        Un flusso senza fine lo accompagna;
        Giovanni Paolo,
        ti ringraziamo Padre.
        Se ci cercherai,
        noi ci saremo sempre.
        Ciò che hai seminato, continuerà a germogliare.

        Questa poesia è stata pubblicata su "La Sicilia" e in parte su "L'amico del popolo". Inoltre è stata letta nella cattedrale di Agrigento per volere dell'arcivescovo durante la messa solenne in suffragio del Pontefice.
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          Scritta da: Nemo Impune
          in Poesie (Poesie personali)

          Sole...

          Voglio ritrovare il sole che splendeva in me
          Quel cielo terso, privo di nuvole
          Solo poche tracce di fumo perso nel tempo
          Tempo che ormai è fatto di ricordi

          Dov'è quel sole?
          Nascosto dietro quale nuvola?
          O in piena eclissi?
          Ovunque sia voglio ritrovarlo!

          Pensieri lugubri si celano nel mio cuore
          In fondo alla mia anima
          Quale forza troverò in me?
          Troverò la forza per riavere quel sole in me?

          Voglio trovare quella forza
          La forza che un tempo avevo in me per reagire
          La forza che mi dava il coraggio di aspettare
          La forza che mi diceva di resistere e pazientare

          Quante prove
          Quanti dubbi
          Quante difficoltà affrontate
          Quante confusioni che ormai si erano dissolte

          All'improvviso quelle confusioni si sono ripresentate
          Più forti che mai, più prepotenti che mai
          Sono entrate in me
          Fanno parte di me

          Ma il mio cuore dice che troverò la forza
          Dice che abbatterò nuovamente il male
          E che tutto rinascerà, forse non più com'era
          Ma rinascerà

          Sentirò un nuovo fremito pervadermi
          Sentirò emozioni nuove ma con radici antiche
          Tutto si ripresenterà a me e non busserà alla porta
          Entrerà e basta, così deve essere

          E lei, saprà aspettare
          Dovrà aspettare se vorrà
          Vorrà che ritrovi quel sole
          Vorrà quella luce che inala vita in ogni essere
          Allora sarà nuova vita
          Per me
          Per lei
          Per noi

          Sento in me che qualcosa c'è
          Come nelle tenebre della notte un bagliore esiste
          Il bagliore di una piccola stella che timidamente si affaccia nell'oscurità
          Ma la luce è più forte di qualsiasi oscurità

          Mai tenebre più oscure mi si sono presentate
          Mai dolori così profondi mi hanno distrutto
          Mai confusioni più insicuranti mi hanno accompagnato
          Tutto è nuovo e lo odio

          Amore ed odio sono in me
          Ma non possono coesistere
          Uno è luce
          Uno è tenebre

          E se luce sarà
          Se le tenebre saranno sconfitte
          Amore nuovo sarà
          E il sole tornerà in me.
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            Scritta da: Nemo Impune
            in Poesie (Poesie personali)

            Campi Aridi

            All'inizio era un arido campo arido
            Spoglio dei propri frutti
            Io che non ti conoscevo
            E non osavo darti me stesso
            Come la natura non da frutti
            Alla terra non amata dall'uomo
            Insieme cominciammo ad arare quei campi
            Distese interinate fatte di sogni ed emozioni
            Seminammo i semi della nostra vita insieme
            Così crebbero i primi germogli
            E uno dopo l'altro divennero sempre più verdi
            E il miracolo di un nuovo amore nacque
            Tante furono le prove passate insieme
            Tanti i momenti magici come tanti i momenti difficili
            Ma avevo te che sorreggevi il mio animo
            E tu avevi me
            E le prove si fecero più dure
            Più difficili da sopportare
            Ho retto a tutto per averti finalmente con me
            Io con te
            E i campi rigogliosi si preparavano per la trebbiatura
            I frutti erano ormai maturi da raccogliere
            All'improvviso una tempesta
            Uno sciame di cavallette
            Come la punizione di Dio
            Si abbatté sull'Egitto
            Il tradimento si è abbattuto su di noi
            Infimo, seducente, diabolico
            Non reggesti alla sua tentazione
            Cedesti
            E i frutti ormai pronti per la messe
            Quelle spighe dorate piene d'amore
            Caddero con te e tutto si fece arido e secco come all'inizio
            Arerò nuovamente quei campi
            Anche se le pietre sono dappertutto
            Le sposterò, se potrò
            Ma tu dovrai essere con me
            A spostare pietra dopo pietra
            Per arare quei campi insieme
            E renderli di nuovo rigogliosi
            E pieni di frutti della natura
            Del frutto migliore
            Dell'amore.
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              Scritta da: Gianluca Grossi
              in Poesie (Poesie personali)
              Solo musica
              è rimasta
              a riempire gli oceani
              dove abbiamo nuotato

              Suoni bagnati
              di corpi uniti

              Spasimi incontrollati
              di desideri
              alla ricerca di carne nascosta

              Vortici di pensieri
              si scontrano in
              mani che si stringono
              sempre più forte

              Caldo è il silenzio
              che ci accompagna alla fine
              di tutto

              Il tuo respiro sul mio corpo
              è musica che accompagna
              il mio destino.
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