Poesie d'Autore


in Poesie (Poesie d'Autore)
Il mio occhio s'è fatto pittore ed ha tracciato
L'immagine tua bella sul quadro del mio cuore;
il mio corpo è cornice in cui è racchiusa,
Prospettica, eccellente arte pittorica,
Ché attraverso il pittore devi vederne l'arte
Per trovar dove sia la tua autentica immagine dipinta,
Custodita nella bottega del mio seno,
Che ha gli occhi tuoi per vetri alle finestre.
Vedi ora come gli occhi si aiutino a vicenda:
I miei hanno tracciato la tua figura e i tuoi
Son finestre al mio seno, per cui il Sole
Gode affacciarsi ad ammirare te.
Però all'arte dell'occhio manca la miglior grazia:
Ritrae quello che vede, ma non conosce il cuore.
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    in Poesie (Poesie d'Autore)
    Quando quaranta inverni assedieranno la tua fronte
    e profonde trincee solcheranno il campo della tua bellezza,
    l'orgoglioso manto della gioventù, ora ammirato,
    sarà a brandelli, tenuto in nessun conto.
    Allora, se richiesto dove la tua bellezza giace,
    dove il tesoro dei tuoi gagliardi giorni,
    rispondere ch'essi s'adagiano infossati nei tuoi occhi
    per te vergogna bruciante sarebbe e ridicolo vanto.
    Quanta più lode meriterebbe la tua bellezza,
    se tu potessi replicare: "Questo mio bel bambino
    pareggia il conto e fa perdonare il passare degli anni",
    dando prova che la sua bellezza da te fu data.
    Sarebbe questo un sentirsi giovane quando sei vecchio,
    mirare il tuo sangue caldo quand'esso nelle tue vene è freddo.
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      in Poesie (Poesie d'Autore)
      Cogli questo piccolo fiore
      e prendilo. Non indugiare!
      Temo che esso appassisca
      e cada nella polvere.

      Non so se potrà trovare
      posto nella tua ghirlanda
      ma onoralo con la carezza pietosa
      della tua mano - e coglilo.

      Temo che il giorno finisca
      prima del mio risveglio
      e passi l'ora dell'offerta.

      Anche se il colore è pallido
      e tenue è il suo profumo
      serviti di questo fiore
      finché c'è tempo - e coglilo.
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        in Poesie (Poesie d'Autore)

        I bambini imparano ciò che vivono

        I bambini imparano ciò che vivono.
        Se un bambino vive con le critiche, impara a condannare.
        Se un bambino vive con l'ostilità, impara ad aggredire.
        Se un bambino vive con il timore, impara ad essere apprensivo.
        Se un bambino vive con la pietà, impara a commiserarsi.
        Se un bambino vive con lo scherno, impara ad essere timido.
        Se un bambino vive con la gelosia, impara cos'è l'invidia.
        Se un bambino vive con la vergogna, impara a sentirsi in colpa.
        Se un bambino vive con l'incoraggiamento, impara ad essere sicuro di sé.
        Se un bambino vive con la tolleranza, impara ad essere paziente.
        Se un bambino vive con la lode, impara ad apprezzare.
        Se un bambino vive con l'accettazione, impara ad amare.
        Se un bambino vive con l'approvazione, impara a piacersi.
        Se un bambino vive con il riconoscimento, impara che è bene avere un obiettivo.
        Se un bambino vive con la condivisione, impara la generosità.
        Se un bambino vive con l'onestà e la lealtà, impara cosa sono la verità e la giustizia.
        Se un bambino vive con la sicurezza, impara ad avere fiducia in se stesso e in coloro che lo circondano.
        Se un bambino vive con la benevolenza, impara che il mondo è un bel posto in cui vivere.
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          in Poesie (Poesie d'Autore)

          Più felice sono quando più lontana

          Più felice sono quando più lontana
          porto la mia anima dalla sua dimora d'argilla,
          in una notte di vento quando la luna brilla
          e l'occhio vaga attraverso mondi di luce

          Quando mi annullo e niente mi è accanto
          né terra, né mare, né cieli tersi
          e sono tutta spirito, ampiamente errando
          attraverso infinite immensità.
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            in Poesie (Poesie d'Autore)

            Io sono l'unica il cui destino

            Io sono l'unica il cui destino
            lingua non indaga, occhio non piange;
            non ho mai causato un cupo pensiero,
            né un sorriso di gioia, da quando sono nata.

            Tra piaceri segreti e lacrime segrete,
            questa mutevole vita mi è sfuggita,
            dopo diciott'anni ancora così solitaria
            come nel giorno della mia nascita.

            E vi furono tempi che non posso nascondere,
            tempi in cui tutto ciò era terribile,
            quando la mia triste anima perse il suo orgoglio
            e desiderò qualcuno che l'amasse.

            Ma ciò apparteneva ai primi ardori
            di sentimenti poi repressi dal dolore;
            e sono morti da così lungo tempo
            che stento a credere siano mai esistiti.

            Prima si dissolse la speranza giovanile,
            poi svanì l'arcobaleno della fantasia;
            infine l'esperienza mi insegnò che mai
            crebbe in un cuore mortale la verità.

            Era già amaro pensare che l'umanità
            fosse insincera, sterile, servile;
            ma peggio fu fidarmi della mia mente
            e trovarvi la stessa corruzione.
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              in Poesie (Poesie d'Autore)
              Tu mi prendesti per mano e mi traesti
              al Tuo fianco, mi facesti sedere su
              l'alto seggio al cospetto di tutti
              gli uomini; ond'io divenni timido,
              incapace di muovermi e di seguitar
              la mia via; esitante e scongiurante
              a ogni passo che non avessi a urtare
              in una loro spina insidiosa.
              Alfine son liberato!
              Il colpo è giunto, stride l'insulto,
              il mio posto è là, giri nella polvere.
              Ormai dinanzi a me sono aperti i sentieri.
              Aperte ho l'ali al desiderio del cielo,
              Vado a raggiungere le stelle cadenti
              della mezzanotte, vado a precipitarmi
              nell'ombra profonda.
              Somiglio a nuvola estiva in balia dell'uragano,
              la quale, gettato via l'aureo diadema,
              appende la folgore come spada a una catena di lampi.
              Corro con folle gioia giù pel sentiero polveroso
              del reietto; m'avvicino alla Tua,
              finale accoglienza.
              Il bimbo trova la madre quando ne lascia il grembo.
              Quando io vengo separato da Te,
              sbandito dalla Tua casa, sono libero di contemplare
              il Tuo volto.
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                in Poesie (Poesie d'Autore)
                Qui è il tuo sgabello
                e qui riposa i tuoi piedi
                dove vivono i più poveri,
                i più umili, i perduti.

                Quando a te io cerco d'inchinarmi,
                la mia riverenza non riesce ad arrivare
                tanto in basso dove i tuoi piedi
                riposano tra i più poveri,
                i più umili, i perduti.

                L'orgoglio non si può accostare
                dove tu cammini, indossando
                le vesti dei più poveri,
                dei più umili e dei perduti.

                Il mio cuore non riesce a trovare
                la strada per scendere laggiù
                dove tu ti accompagni a coloro che non hanno
                compagni, tra i più poveri,
                i più umili, e i perduti.
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                  in Poesie (Poesie d'Autore)

                  Il tuo sorriso

                  Toglimi il pane, se vuoi,
                  toglimi l'aria, ma
                  non togliermi il tuo sorriso.

                  Non togliermi la rosa,
                  la lancia che sgrani,
                  l'acqua che d'improvviso
                  scoppia nella tua gioia,
                  la repentina onda
                  d'argento che ti nasce.

                  Dura è la mia lotta e torno
                  con gli occhi stanchi,
                  a volte, d'aver visto
                  la terra che non cambia,
                  ma entrando il tuo sorriso
                  sale al cielo cercandomi
                  ed apre per me tutte
                  le porte della vita.

                  Amor mio, nell'ora
                  più oscura sgrana
                  il tuo sorriso, e se d'improvviso
                  vedi che il mio sangue macchia
                  le pietre della strada,
                  ridi, perché il tuo riso
                  sarà per le mie mani
                  come una spada fresca.

                  Vicino al mare, d'autunno,
                  il tuo riso deve innalzare
                  la sua cascata di spuma,
                  e in primavera, amore,
                  voglio il tuo riso come
                  il fiore che attendevo,
                  il fiore azzurro, la rosa
                  della mia patria sonora.

                  Riditela della notte,
                  del giorno, della luna,
                  riditela delle strade
                  contorte dell'isola,
                  riditela di questo rozzo
                  ragazzo che ti ama,
                  ma quando apro gli occhi
                  e quando li richiudo,
                  quando i miei passi vanno,
                  quando tornano i miei passi,
                  negami il pane, l'aria,
                  la luce, la primavera,
                  ma il tuo sorriso mai,
                  perché io ne morrei.
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                    in Poesie (Poesie d'Autore)

                    L'uragano

                    L'uragano tutto svelle intorno a me
                    L'uragano svelle in me foglie e parole futili.
                    Turbini di passione sibilano in silenzio
                    Ma pace è sul tornado arido, sulla fuga della stagione delle piogge!

                    Tu Vento ardente Vento puro, vento della bella stagione, brucia ogni fiore ogni pensiero vano
                    Quando la sabbia ricade sulle dune del cuore.
                    Anvella, ferma il tuo gesto di statua e voi, fanciulli, fermate i vostri giochi e le vostre risa d'avorio.
                    A te consumi la voce insieme col corpo, secchi i profumo della tua carne
                    La fiamma che illumina la mia notte, come una colonna e come una palma.
                    Infiamma le mie labbra di sangue, Spirito soffia sulle corde della mia kôra
                    Che si levi il mio canto, puro come l'oro di Galam.
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