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in Poesie (Poesie d'Autore)

Su gioia e dolore

Allora una donna disse: Parlaci della Gioia e del Dolore.
E lui rispose:
La vostra gioia è il vostro dolore senza maschera,
E il pozzo da cui scaturisce il vostro riso, è stato sovente colmo di lacrime.
E come può essere altrimenti?
Quanto più a fondo vi scava il dolore, tanta più gioia potrete contenere.
La coppa che contiene il vostro vino non è forse la stessa bruciata nel forno del vasaio?
E il liuto che rasserena il vostro spirito non è forse lo stesso legno scavato dal coltello?
Quando siete felici, guardate nel fondo del vostro cuore e scoprirete che è proprio ciò che vi ha dato dolore a darvi ora gioia.
E quando siete tristi, guardate ancora nel vostro cuore e saprete di piangere per ciò che ieri è stato il vostro godimento.
Alcuni di voi dicono: "La gioia è più grande del dolore", e altri dicono: "No, è più grande il dolore".
Ma io vi dico che sono inseparabili.
Giungono insieme, e se l'una siede con voi alla vostra mensa, ricordate che l'altro è addormentato nel vostro letto.

In verità voi siete bilance che oscillano tra il dolore e la gioia.
Soltanto quando siete vuoti, siete equilibrati e saldi.
Come quando il tesoriere vi solleva per pesare oro e argento, così la vostra gioia e il vostro dolore dovranno sollevarsi oppure ricadere.
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    Scritta da: Silvana Stremiz
    in Poesie (Poesie d'Autore)

    A Zacinto

    Né più mai toccherò le sacre sponde
    ove il mio corpo fanciulletto giacque,
    Zacinto mia, che te specchi nell'onde
    del greco mar da cui vergine nacque

    Venere, e fea quelle isole feconde
    col suo primo sorriso, onde non tacque
    le tue limpide nubi e le tue fronde
    l'inclito verso di colui che l'acque

    cantò fatali, ed il diverso esiglio
    per cui bello di fama e di sventura
    baciò la sua petrosa Itaca Ulisse.

    Tu non altro che il canto avrai del figlio,
    o materna mia terra; a noi prescrisse
    il fato illacrimata sepoltura.
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      Scritta da: Silvana Stremiz
      in Poesie (Poesie d'Autore)
      So quello che dirmi
      vorresti in quest'ora...
      Non dirlo!
      Guarda laggiù il fondo dello stagno
      che si fa cupo
      e come si rincorrono le nuvole
      specchianti sul velluto nero...
      Non dirlo!
      Questa è una mala notte.
      Lo so,
      in quest'ora infuria
      nel profondo del tuo petto
      tutto ciò che ti preme.
      Non chiedere!
      Sulla tua bocca indugia
      ancora la parola che ci fa infelici...
      Non dirla!
      Questa è una mala notte.
      Me lo dirai domani.
      Non lo sappiamo,
      chissà forse
      domani tutto sarà miracolosamente facile
      ciò che oggi nessun cuore può sopportare,
      ciò che oggi mi rende tanto infelice.
      Non chiedere!
      Questa è una mala notte.
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        Scritta da: Lorenzo Mariani
        in Poesie (Poesie d'Autore)

        Inno alla bellezza

        Vieni dal cielo profondo o esci dall'abisso,
        Bellezza? Il tuo sguardo, divino e infernale,
        dispensa alla rinfusa il sollievo e il crimine,
        ed in questo puoi essere paragonata al vino.

        Racchiudi nel tuo occhio il tramonto e l'aurora;
        profumi l'aria come una sera tempestosa;
        i tuoi baci sono un filtro e la tua bocca un'anfora
        che fanno vile l'eroe e il bimbo coraggioso.

        Esci dal nero baratro o discendi dagli astri?
        Il Destino irretito segue la tua gonna
        come un cane; semini a caso gioia e disastri,
        e governi ogni cosa e di nulla rispondi.

        Cammini sui cadaveri, o Bellezza, schernendoli,
        dei tuoi gioielli l'Orrore non è il meno attraente,
        l'Assassinio, in mezzo ai tuoi più cari ciondoli
        sul tuo ventre orgoglioso danza amorosamente.

        Verso di te, candela, la falena abbagliata
        crepita e arde dicendo: Benedetta la fiamma!
        L'innamorato ansante piegato sull'amata
        pare un moribondo che accarezza la tomba.

        Che tu venga dal cielo o dall'inferno, che importa,
        Bellezza! Mostro enorme, spaventoso, ingenuo!
        Se i tuoi occhi, il sorriso, il piede m'aprono la porta
        di un Infinito che amo e che non ho mai conosciuto?

        Da Satana o da Dio, che importa? Angelo o Sirena,
        tu ci rendi -fata dagli occhi di velluto,
        ritmo, profumo, luce, mia unica regina!
        L'universo meno odioso, meno pesante il minuto?
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          Scritta da: Elisabetta
          in Poesie (Poesie d'Autore)

          L'eternità

          È ritrovata.
          Che cosa? L'Eternità.
          E il mare andato via
          Col sole.

          Anima sentinella,
          Mormoriamo la confessione
          Della notte così nulla
          E del giorno di fuoco.

          Dagli umani suffragi,
          Dai comuni slanci
          lì tu ti liberi
          E voli a seconda.

          Poiché soltanto da voi,
          Braci di raso,
          Il Dovere si esala
          Senza dire: finalmente.

          Là nessuna speranza,
          Nessun orietur.
          Scienza con pazienza,
          Il supplizio Ë certo.

          È ritrovata.
          Che cosa? - l'Eternità
          E il mare andato via
          Col sole.

          Maggio 1872.
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            in Poesie (Poesie d'Autore)

            Per la verità, io non ti amo coi miei occhi

            Per la verità, io non ti amo coi miei occhi,
            perché essi vedono in te un mucchio di difetti;
            ma è il mio cuore che ama quel che loro disprezzano
            e, apparenze a parte, ne gode alla follia.
            Né i miei orecchi delizia il timbro della tua voce,
            né la mia sensibilità è incline a vili toccamenti,
            né il mio gusto e l'olfatto bramano l'invito
            al banchetto dei sensi con te soltanto.
            Ma né i miei cinque spiriti, né i miei cinque sensi
            possono dissuadere questo mio sciocco cuore dal tuo servizio,
            avendo ormai perso ogni sembianza umana,
            ridotto a schiavo e misero vassallo del tuo superbo cuore.
            Solo in questo io considero la mia peste un bene:
            che chi mi fa peccare, m'infligge pure la penitenza.
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              in Poesie (Poesie d'Autore)

              Il mio passato

              Spesso ripeto sottovoce
              che si deve vivere di ricordi solo
              quando mi sono rimasti pochi giorni.
              Quello che è passato
              è come se non ci fosse mai stato.
              Il passato è un laccio che
              stringe la gola alla mia mente
              e toglie energie per affrontare il mio presente.
              Il passato è solo fumo
              di chi non ha vissuto.
              Quello che ho già visto
              non conta più niente.
              Il passato ed il futuro
              non sono realtà ma solo effimere illusioni.
              Devo liberarmi del tempo
              e vivere il presente giacché non esiste altro tempo
              che questo meraviglioso istante.
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                Scritta da: mor-joy
                in Poesie (Poesie d'Autore)

                Confessione

                Aspettando la morte
                come un gatto
                che sta per saltare sul letto
                mi dispiace così tanto per
                mia moglie
                lei vedrà questo
                corpo
                rigido e
                bianco
                lo scuoterà una volta, e poi
                forse
                ancora:
                "Hank!"
                Hank non
                risponderà.
                Non è la mia morte che
                mi preoccupa, è lasciare
                mia moglie con questa
                pila di
                niente.
                Però vorrei che
                lei sapesse
                che tutte le notti
                dormite
                accanto a lei
                anche le discussioni
                inutili
                erano sempre
                cose splendide
                e le più difficili
                delle parole
                che ho sempre avuto paura
                a dire
                ora possono essere
                dette: "Ti amo".
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