Poesie dal Libro:Con le nostre mani d'anime

Anno:
2008
Autore:
Rosanna Di Iorio
Editore:
Edizioni Noubs Chieti

Scritta da: duska

Mentre la pioggia copre il loro pianto

Mentre la pioggia copre il loro pianto,
oltre lo sguardo innocente e il grido
muto, che del dolore chiedono i perché,
essi stanno in un angolo dispersi.

A rubare ogni giorno l'alba al giorno.
A seminare palline di carta per le strade
di nessun luogo, cercando, in un sorriso,
di rincorrere il sapore dell'amore.
Di una vita appena percepita.

Con le piccole mani nude, screpolate.
Ignorate. Verso muri alti, sfuggenti.
Di giardini immensi e finti.

In un mondo di valzer, stonato,
arenato sul lembo inamovibile
d'inquietanti vanità falsate.
Senza più tempo. All'ingiù!

Bambini nati in piedi. Prigionieri.
Spettinati da un'infanzia d'artificio.
Che inquieti si arrabattano
tra le acque infette dell'Indifferenza.
Liberi, solo, di essere fantasmi
in città annebbiate da splendori.

Disperatamente io grido.

Grido sulle piccole mani vuote,
i passi barcollanti nel fango.
La mia voce si rompe:

Possa il vento disperdere la pioggia
che copre il loro pianto.
Sbriciolare angeli per nutrire avvoltoi.

Purificare i duri cuori.
Uscire dall'Assenza.
Liberare l'Amore con sentimento.
Senza travestimenti.

In armonia con ogni stagione.

Mettere il mattone caldo nei loro letti di gelo:

Per accendere bianchi sorrisi;
dare respiro alla luce per nuovi mattini sicuri
dove candidi e sensuali bucaneve
sminuzzano, ancora, dolci sonetti.
dal libro "Con le nostre mani d'anime" di Rosanna Di Iorio
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    Scritta da: duska

    Con le nostre mani d'anime

    Declina il sole all'orizzonte e avvolge
    con sé, nel suo mistero
    le ore i colori, le parole dissipate.

    Laggiù il mare si perde con la sua onda.
    I muri, le cose, le case nella loro ombra.

    Ed ogni cosa ha un suo sapore di sfuggito
    d'amaro, d'incerto, d'impotenza
    a non saper rivivere quel tempo
    di quando si rideva con un niente.

    Gli occhi erano vicini alle parole
    e la sera, a gruppi, ci si scaldava il cuore.

    Ed io che inciampo sempre nei ricordi,
    la grande nostalgia delle tue mani...

    Si raccontava allora: le coccinelle a sciami,
    le fragole nel bosco, le viole,
    le nonne al camino, le favole, i bambini.
    Il pane nella zuppa e nel cuore.

    Eppure ci vuole poco ad alzare lo sguardo,
    schiudere gli occhi al cielo, l'arcobaleno,
    lo scambio di un sorriso, di un saluto
    che illumini con calore un altro viso.

    Tutto è nella ruggine da scrostare
    che copre il sole, i fiori certi, i nomi.

    E lavorare con le nostre mani d'anime
    per liberare le stelle,
    rammendare ali alla speranza.

    Poter lasciare così questo Silenzio.
    Gridare l'amore forte, sempre più forte:

    Amore seme primo della Vita,
    scava la roccia ed offre la sorgente.

    Noi beviamola insieme, lentamente.
    dal libro "Con le nostre mani d'anime" di Rosanna Di Iorio
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      Scritta da: duska

      Perché resti muta nel buio

      Lascia aperto il giardino dei nostri sogni:
      in questo giorno di prime viole.
      Il mio cuore potrà volare di fiore in fiore
      in cerca di un colore
      o un'essenza leggera che mi parli di te.

      È passato un secolo da ieri
      la tua anima sa che non ti ho mai scordato.

      Perché resti muta nel buio?

      Tu non puoi, non vuoi rispondere.
      Nell'aria s'odono solo le mie parole.
      Che sfiorano i ricordi
      dei nostri sogni persi
      sopra lontani giacigli di paglia.

      I tuoi occhi spenti raccolgono invano
      il tempo fermo in quella notte troppo buia.

      Lascia aperto il giardino dei nostri sogni
      in questo giorno di prime viole.
      Guarda: due bimbe felici sui prati
      raccolgono allegre teneri fiori di camomilla.

      I cuori liberi senza ali
      oltre l'azzurro del cielo

      Afferra la mia mano.
      Ti condurrò lì dove soffia il vento e il sole,
      il sole chiarisce ogni ombra.

      E come farfalle ci poseremo leggere
      sui petali di rosa
      ad ascoltare ancora il canto della vita
      di quando si rideva,
      si parlava.
      Si sognava.
      dal libro "Con le nostre mani d'anime" di Rosanna Di Iorio
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        Scritta da: duska

        Tu che dormi tranquillo distante

        Tu che dormi tranquillo distante
        e mi sventoli in faccia il tuo sonno,
        la mia insonnia irritante,
        il giusto incedere del tempo.

        Io che inciampo vigile indifesa
        nell'ansia che avanza
        il suo passo indolente che insidia
        l'anima, gli occhi, la veglia.

        Che viene che va
        mi prende mi lascia
        rovista nello scompiglio.

        Che ne sai dei miei forse, delle attese.
        Le maschere, i sospiri, gli sgomenti
        che mi straziano, mi schiacciano.
        Mi strappano il respiro.

        Dalla finestra affondata nella nebbia
        la notte dorme sopra il sonno.
        E il silenzio nella stanza
        è l'unica traccia
        del tuo vivere distratto.

        Qui solo la luce dei lampioni
        riesce a quietare i battiti
        porgendo ai miei occhi
        una lieve promessa di vita.
        dal libro "Con le nostre mani d'anime" di Rosanna Di Iorio
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          Scritta da: duska

          Più nulla è come prima

          Mi correvi incontro. A stringere dolcezza,
          a respirar sapore di casa e di sorriso
          mentre io mi raccontavo per sognare
          di vivere all'unisono la vita.

          - Studia, stai attento, non far tardi -
          mi canzonavi col motorino balzellando.

          Ed io restavo ferma lì a guardarti
          fino all'ultimo puntino in lontananza.

          Tra bicchieri piatti e telegiornali
          riempivo poi l'attesa del tuo ritorno:

          credendo i sogni tuoi vicini ai miei
          continuavo tranquilla quel tramestio.

          Ora, che il tuo letto è di sogni disfatto
          la scrivania vuota della tua ombra
          il pavimento sgombro dei giovani passi
          dei calzini, cuffiette spente e libri sparsi.

          Le pareti spoglie della tua innocenza
          di canzoni che fiorivano di speranza
          del che, Dilan Dog e Harly Davinson sfavillante
          inciampo nei frammenti di parole
          col cuore pieno solo del tuo nome.

          E mi emoziona quest'ardore indecifrabile
          che si rispecchia nell'amore di mia madre
          che continua la vita oltre tutti i silenzi.

          E non credo c'entri sempre l'inverno che avanza
          se non mi bastano più i miei canti
          e voglio riempirmi delle tue cose
          dell'eco dei tuoi ricordi incipriati, oggi,
          che sei un uomo e vivi la tua favola lontano.

          Io sono qui, dentro l'immensa stanza,
          a misurare i passi del silenzio
          a spiare l'alba ché presto avanzi
          e mi rinnovi lo stupore della tua voce.
          E lascio la porta un po' socchiusa.

          Anche se il cuore sa
          che niente è più come prima.
          dal libro "Con le nostre mani d'anime" di Rosanna Di Iorio
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