Le migliori poesie di Silvio Squillante

Studente universitario, nato venerdì 8 giugno 1990 a Nocera Inferiore (Italia)
Questo autore lo trovi anche in Frasi & Aforismi, in Umorismo, in Racconti e in Frasi per ogni occasione.

Scritta da: Silvio Squillante

Lasciami tornare indietro

Lasciami tornare indietro
nello spazio di un sentimento rinnegato,
nello spazio di un "ti amo raramente",
sperimento quando è difficile far battere
un cuore di pietra, come quello che ho dentro me.
E seguo ancora i miei sogni
come i pipistrelli le zanzare,
affamato, vivo, perso
tu che eri come l'america per me,
sempre da scoprire,
mentre io in questo inconsolabile temporale
che ci bagna oltre la pelle
vedo cambiare ancora una volta
la direzione del tuo sguardo.
Silvio Squillante
Composta mercoledì 30 ottobre 2013
Vota la poesia: Commenta
    Scritta da: Silvio Squillante

    Accendi il buio (light on the darkness)

    Solo dal lato oscuro della tua anima
    puoi apprezzare il frangente vivo dei tuoi giorni.
    Brucia... il fuoco che impoverisce i pregiudizi
    apri... la tua mente... inizia a viver davvero
    esplora il confine di questa stanza affollata,
    pericolosa magnifica linea di demarcazione
    tra la mia e la tua realtà.
    Quanto sei sicuro dei tuoi pensieri?
    Della tua mente? Dei tuoi cinque sensi?
    La bambina corre ancora prima di saper camminare
    gioca col sole, lo accarezza, lo culla
    e non si ustiona perché
    solo chi osa col cuore si fa scherno della paura!
    Silvio Squillante
    Composta domenica 8 novembre 2009
    Vota la poesia: Commenta
      Scritta da: Silvio Squillante

      Diventare grande...

      Ridammi le mani sporche d'inchiosto,
      lo sconvolgente odore di cioccolato sulle labbra
      mentre si fa acre quello di sangue e di lametta.
      Occhi viola d'emozione
      se una madre perde la speranza.
      Restio a dimenticar la nuvola con la quale giocavo,
      rimango all'ombra di una scrivania
      sciogliendo la mia età in lacrime di latta.
      Silvio Squillante
      Composta venerdì 8 ottobre 2010
      Vota la poesia: Commenta
        Scritta da: Silvio Squillante

        La poesia ovvero

        Bastò un distico di Rimbaud
        a sradicare la mia esistenza
        dai valori a tutti noti.
        Bastò quel respiro per inseguir
        la parola che "parla da sé"
        per ritrovarmi, poi, appeso
        come cencio nel fiume della poesia.

        Sarò violento ed arroventato,
        nero figlio del mio stesso bruciare
        e con mano ferma segnerò
        l'attimo più alto del mio impetuoso ardere.
        Sarò lo spirito pigro e privo di fiamma
        che appoggiato alle "sue stelle"
        ammirerà di esse la bellezza e la frammentarietà.
        Silvio Squillante
        Composta venerdì 10 dicembre 2010
        Vota la poesia: Commenta
          Scritta da: Silvio Squillante

          Andar via dal letto di lei...

          Andar via dal letto di lei
          per evitar di lasciarci dentro il cuore.
          Crescere in fretta
          per paura dei sogni.
          Riempire di rumori le orecchie
          evitando il lamento di una madre straziata.
          Giocare a vivere
          sotto gli occhi vigili della società
          per paura d'essere se stessi,
          nient'altro che danzanti sputi
          sul davanzale della realtà.
          Silvio Squillante
          Composta domenica 6 marzo 2011
          Vota la poesia: Commenta
            Scritta da: Silvio Squillante

            Quanti cieli ho visto...

            Quanti cieli ho visto,
            a farmi compagnia c'eran sempre
            aquiloni e nubi di pensieri,
            ho distrutto castelli di sabbia
            e aperto spiragli nelle notti nere di nuvole.
            Nei sanguinolenti tramonti di settembre,
            ho asciugato la febbre di vita
            dalla fronte degli uomini liberi,
            quelli che scandiscono il tempo
            in battiti di cuore.
            Quanti cieli dovrò ancora vedere,
            a quanti sguardi fissi verso l'orizzonte
            dovrò ancora rubar le lacrime,
            quante piume d'angelo dovrò spazzar via.
            Lega le tue speranze al vento, piccola,
            prima o poi qualcuno le ascolterà.
            Silvio Squillante
            Composta mercoledì 27 aprile 2011
            Vota la poesia: Commenta
              Scritta da: Silvio Squillante

              L'uomo è l'unico animale degno d'esser tumulato...

              L'uomo è l'unico animale degno d'esser tumulato
              ma è allo stesso modo incapace
              di non farsi beffa
              di chi appar diverso
              per la sua pelle, per la sua sessualità;
              pensa a quanto è singolare l'umanità
              così strana da non ammettere
              altri esseri al suo pari.
              Mi ritrovo in silenzio a render grazie ai fiori
              per le loro sfumature, tutte diverse,
              e tremo pensando a ciò che la farfalla
              potrebbe dirmi
              infondo io non so ancora volare.
              Silvio Squillante
              Composta sabato 14 maggio 2011
              Vota la poesia: Commenta
                Scritta da: Silvio Squillante

                Sembra quasi dolce dirsi addio...

                Sembra quasi dolce dirsi addio
                in questa notte fatta di bugie
                che avvolge il nostro mondo,
                mentre tu persa nei miei occhi
                mi regali le tue labbra
                per sfamare il mio desiderio d'affetto.
                Compagnia non avrò mai
                dai verbi al passato che regalerò a tutti
                quando te ne andrai
                ma adesso è ancora ieri
                ed il buio attorno a noi mi invita a stringerti.
                Nell'aria c'è profumo d'amore,
                nei pensieri profumo di lacrime.
                Silvio Squillante
                Composta domenica 24 giugno 2012
                Vota la poesia: Commenta
                  Scritta da: Silvio Squillante

                  Se ho toccato il fondo era per prendere la spinta...

                  Se ho toccato il fondo era per prendere la spinta
                  inseguendo un'idea di bellezza oramai dimenticata,
                  la mia voglia di vivere senza catene.
                  La felicità non è solo tirar su gli occhi
                  ma anche imparare a cadere,
                  senza lacrime,
                  avendo già chiaro in mente
                  la voglia di rialzarsi.
                  Silvio Squillante
                  Composta lunedì 29 ottobre 2012
                  Vota la poesia: Commenta