Le migliori poesie di Gianluca Cristadoro

Ingegnere, nato giovedì 15 agosto 1968 a Roma (Italia)
Questo autore lo trovi anche in Frasi & Aforismi, in Indovinelli, in Umorismo, in Racconti, in Frasi per ogni occasione, in Proverbi e in Diario.

Scritta da: Gianluca Cristadoro

Federica, la sognatrice

Sogna amore, sogna ancora
con gli occhioni tuoi incantati
ché là fuori c'è l'aurora
coi suoi giorni più fatati.

Sogna e inventa giochi a mille,
tratteggiando cuori e fiori,
principesse e camomille,
che berrai per i dolori
che lo stress ti fa venire!

Per favore! Non la dire
la parola che non piace
ch'è "ritardo" e non c'è pace,
ché se invece, pian pianino,
con la calma che ti è cara
ti mettessi il pigiamino
senza mamma che ti implora,
tutto tornerebbe in sesto,
come i giochi sparpagliati,
che una volta ritrovati
metterai di nuovo a posto!

Gioca amore, tesoruccio,
come il sole è il tuo sorriso,
schiude il cuor, non mi corruccio
ammirando il tuo bel viso.
Leggi poi più di una storia,
con un tono spensierato
e poi imparala a memoria
recitandola d'un fiato.

E poi ama la tua mamma,
i tuoi nonni e il tuo papà,
e non farne certo un dramma
se Alessandra ti darà
qualche noia o dei fastidi,
perché riderà se ridi.
Tu le insegni tante cose
e il suo cuor per te ha sol rose.
Gianluca Cristadoro
Composta giovedì 20 dicembre 2012
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    Scritta da: Gianluca Cristadoro

    Ai miei compagni di viaggio

    Credenza un tempo fu, ma mica vera,
    che fosse scesa un dì dalla riviera,
    per incontrar laggiù loschi figuri
    che ben sarebber stati appesi ai muri,
    ché risa, beffe, lazzi e litanìe
    avrebber porto alla malcapitata
    di origine della Basilicata!

    Imperia è il nome suo, dico laconico,
    che di cognome chiamasi Latronico,
    dall'animo curioso e raffinato
    ed il parlar fremente ma educato.

    Tenace, rispettosa e assai paziente,
    è grande come amica e consulente.
    Che dir ancor se non ch'è femminile,
    e che chi non l'apprezza è stolto o vile?

    Che se una cosa in più vuoi dalla vita,
    ebbene non ti dico cosa strana,
    anche un ben noto spot la frase cita,
    Imperia oppur Maria, una Lucana!

    Veniam ordunque al nostro professore,
    all'umanista che riempie l'ore
    spargendo WBS a più non posso
    e a segnar gli error col blu o col rosso.

    Asciutta è la favella e regolare,
    non ama con la lingua mai strafare,
    cò una parola sola dice tutto,
    e di cultura questo è certo frutto.

    Esperto di PM da tanti anni,
    per noi il riferimento principale,
    punzecchia alla bisogna quel bel tale,
    che con la lingua ognor fa dei bei danni!

    Il tale ch'ho citato è un tipo forte,
    con la favella spesso apre le porte,
    all'amicizia e al cuor dell'altro sesso,
    che attrae, non sempre, ma abbastanza spesso.

    L'eloquio è affabulante ma sincero,
    sovente aiuta me da amico vero,
    e se tormento e mal talor l'affligge,
    le stesse pene agli altri non infligge.

    E fra detti incrociati e motti strani,
    ammiccamenti e verbi non nostrani,
    risate a crepapelle induce e infiamma,
    ma per fortuna Lui non ne fa un dramma.

    Giacchette e sciarpettine il complemento,
    e suoni ciò sincero complimento.
    Signor cui colpo inferto ognor s'ignora,
    sorride di sé stesso alla buon'ora.

    È questo il bel consesso in cui mi trovo,
    che le otto ore riempion com'un uovo,
    che spero mai si rompa e non s'incrini,
    sentendo loro sempre a me vicini.
    Gianluca Cristadoro
    Composta giovedì 20 dicembre 2012
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      Scritta da: Gianluca Cristadoro

      Il Tango dell’Orango Frango

      Ho sognato un Orango,
      di nome Frango
      al quale piaceva ballare il Tango.

      Ma non di certo quello Argentino,
      non era poi un gran ballerino
      e non lo ballava con la sua amata,
      ancora quella non s'era lavata,...
      ché rotolata s'era nel fango,
      e non si sentiva di ballar un tango.

      Lo ballava abbracciato a una scopa
      sognando tournée per tutta l'Europa.
      Sognava applausi, lustrini e pajette
      e al casinò giocare a roulette,

      Pensava a una vita con tanto successo
      Piena di lussi e vestiti col gesso.

      Ma il rude guardiano lo risvegliò
      e tutt'a un tratto la scopa sfilò
      dalle sue mani e al posto di quella
      un frutto acerbo e una caramella
      diede in cambio al povero Orango,
      senza più scopa e senza più Tango.

      Ho sognato un Orango
      di nome Frango
      al quale piaceva ballare il Tango,
      ma nella sua gabbia rimase nel fango
      con la sua amata a mangiarsi il suo mango.
      Gianluca Cristadoro
      Composta venerdì 20 settembre 2013
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        Scritta da: Gianluca Cristadoro

        Sopravvivenza

        Virtù inespresse
        e zavorre cariche di storie
        conduco verso mete improprie e inagibili.

        Coraggiosamente m'avventuro
        su sentieri tortuosi,
        nella fitta boscaglia
        dove ostile mi è ogni forma di vita.

        S'avvinghia la superbia,
        l'ignoranza mi rallenta il passo,
        mi seducono i miraggi del successo,
        irridendomi poi, m'abbandonano.
        Invidia e ipocrisia, sordide,
        mi adescano e trafiggono alle spalle.

        Di crescente rabbia
        mi infuoca il sarcasmo,
        fiamma che ragione placa,
        arretra e presto s'estingue.

        Alla vista la luce si nega
        e l'orgoglio, di sé impietosito,
        goffo, sferra colpi alla cieca,
        inani dardi di uno sforzo primitivo.

        Mi rialzo, dopo l'ultima battaglia,
        vana ma necessaria,
        ad affrontar la vita e i suoi misteri
        una vola di più,
        indagandone il senso.
        Gianluca Cristadoro
        Composta lunedì 19 agosto 2013
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          Scritta da: Gianluca Cristadoro

          Buonanotte

          Buonanotte dolce bimba
          dal tuo babbo che carezza
          le tue gote rosse e ingenue
          la purezza del tuo dire
          dei tuoi occhi la dolcezza.

          Buonanotte bimba bella,
          ti sia tenero il cuscino
          che ti stringe tutta notte
          e il peluche che ti confida
          i segreti dei suoi giorni.

          Buonanotte mio sorriso,
          gioia candida, mio amore,
          spenga il buio i tuoi pensieri,
          schiuda il sogno le sue porte
          voli in ciel la fantasia.
          Gianluca Cristadoro
          Composta giovedì 23 marzo 2017
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            Scritta da: Gianluca Cristadoro

            Una luce

            Abbandono un sentiero lungo e tortuoso.
            Sembrava senza sbocco e senza ristoro.
            Ho visto l'uomo cedere all'egoismo.
            Ho visto gente dal passo robusto avanzare, tirando dritto.
            Noncurante dei feriti ansimanti per strada e di me,
            fermo sul ciglio a ricucire gli strappi dell'anima.
            Ora vedo una luce in fondo al cammino.
            Vita nuova, nuove sfide.
            Con le stesse membra,
            con lo stesso cuore.
            Gianluca Cristadoro
            Composta venerdì 7 febbraio 2014
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              Scritta da: Gianluca Cristadoro

              L'alfabeto capriccioso

              A ci aprì la porta a lettere e parole
              B le fece scorta e furono due sole
              C le vide insieme e dopo starnutì
              D gli diede i dadi e poi lo compatì
              E si mise in mezzo e tutte ricongiunse
              F fece festa e un po' di fumo aggiunse
              G giocò di giorno e a sera riposò
              H restò muta ma a notte fonda urlò
              I trovò un imbuto e stretta scese giù
              L come Luna le vide da lassù
              M dalla mamma a casa volle andare
              N disse "No!" neanch'io voglio restare
              O fu assai sorpresa e tutte e due fermò
              P con la sua pappa gaudente si beò
              Q vi appese un quadro e quello non quadrava
              R dalla rupe giu giù si rotolava
              S silenziosa sul suolo su a strisciare
              T che tutti a tavola voleva per brindare
              U portò un po' d'uva e d'olio poi si ungeva
              V di venti veli vestirsi si voleva
              Z con la zebra al fin zuzzerellò.
              Gianluca Cristadoro
              Composta sabato 16 maggio 2015
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