Poesie di Cristina Tarabella

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Scritta da: Cristina Tarabella

L'Uomo e la Terra

Vecchio!
Sei tu che batti il grano
e sfrondi la spiga,
affinché si liberi dalla pula...

Vecchio!
Sei tu che giri la ruota;
la macina antica
di vecchio granito...

Vecchio!
La terra ti ama
e tu ami il profumo
del suo cuore acre e friabile...

La terra antica è buona:
prodiga di promesse mantenute
alimento e nutrizione di genti passate...
Solo tu, vecchio, sai la sua storia,

perché la storia della terra,
del suo manto ubertoso
è la storia eterna
della vita dell'Uomo.
Cristina Tarabella
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    Scritta da: Cristina Tarabella

    Amazzonia IV

    Un bambino.
    La mia mente.
    Il tuo pianto di neonato.
    Sgorgava vita ovunque e noi ne eravamo sommersi.
    Occhi neri che celano una vita.
    Sguardi opachi che rubano ombre ad un mondo alieno e strano.
    Braccia di madre sul tuo corpo bambino.
    Baci estranei.
    Di stupore.
    D'amore.
    Di novità.
    Per te era tutto così sconosciuto!
    Ma anche per me.
    Tu eri un magico mistero incomprensibile ai miei sensi di allora.
    Ma la vita fluiva mugghiando come un fiume in piena.
    E scardinò porte che tenevano celati segreti...
    Sentimenti per un figlio.
    Gioia di avere un bambino.
    Stupore perfetto nell'ammirare la tua bellezza.
    Così la tua forza mi ha reso madre.
    E mi ha donato l'incanto unico di provare ad amarti.
    Cristina Tarabella
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      Scritta da: Cristina Tarabella

      Amazzonia III

      Ti hanno portato da me un mattino,
      all'alba della tua vita e della mia.
      Avevi soltanto poche ore e già eri con me.
      Tutto il mondo ho attraversato!
      perché tu mi chiamavi.
      Ti ho preso fra le braccia
      e fu come se ti avessi sempre tenuto.
      Un grande stupore pervase la mia anima,
      che, dopo averti nutrito per così tanto tempo dentro di sè,
      adesso poteva toccare la tua.
      La linfa vitale che ci ha uniti dal principio del tempo,
      fu il mio pensiero,
      che in volo raggiunse il tuo e lo legò per sempre.
      Io ero tua madre;
      tu eri mio figlio,
      già prima che nascesse il mondo;
      già prima che sgorgassero gli Oceani
      e si riempisse il cielo di stelle.
      Dovevamo soltanto aspettarci...
      E poi ci trovammo.
      Cristina Tarabella
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        Scritta da: Cristina Tarabella

        Amazzonia II

        Un "besa flor" si è posato sul mio grembo rendendomi madre.
        Ebbro di vita.
        Prodigo di promesse.
        Incanta il mio animo che lo guarda stupito.
        Un frullo d'ali, impercettibile all'ascolto,
        è il tuo respiro privo di ansie.
        Ti guardo, bambino prezioso,
        e sento un muto boato echeggiarmi dentro.
        Sono sensi svegliati dal tuo tenero volo.
        Sono passioni rinate nel mio pensiero.
        Sei tu, bambino, dono dell'amore più puro: amore tu stesso e latore di vita futura.
        ... Sprigioni in me tutta l'esistenza!
        Cristina Tarabella
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          Scritta da: Cristina Tarabella

          Amazzonia I

          A Michele:
          mio figlio oltre la vita.

          Rorida aria infuocata.
          L'equatore sovrasta il cielo che ci tiene;
          mentre tu guardi con occhi neonati, rivolti soltanto all'anima tua.
          Ci imprigiona un caldo soffocante e nemico,
          ma tu, mio bambino, trovi riposo sul mio grembo.
          Le giornate inclementi, iniziano presto qui, e ci torturano.
          Anche tu piangi, mio figlio!, ed il calore ti brucia.
          Mille punture di insetti invadono gli anfratti segreti della nostra pelle.
          Il tuo corpo neonato si ribella al dolore; e urla proteste, il tuo pianto.
          La tortura é così grande!
          Non posso far nulla, io, tua madre, per alleviare il pianto disperato.
          Ti prendo su di me, ma il calore ostile ci bagna le membra
          rendendo viscido anche il nostro abbraccio.
          Non hai ancora aperto gli occhi al di qua del tuo sguardo,
          che già devi soffrire in questo mostruoso fuoco stillante sudore.
          Ti guardo con infinito stupore, mio figlio.
          Sei così bello!
          Può essere reale che io ti meriti?
          Cristina Tarabella
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            Scritta da: Cristina Tarabella

            A mio marito

            Al giovane che diventò mio compagno nella vita...

            Ti amo di un amore così profondo
            che nemmeno gli déi potrebbero comprendere,
            perché questo amore trascende anche gli déi.

            Ogni limite ed ogni misura non hanno senso
            per spiegare il mio sentimento.

            E tu mi chiedi se ti amo!

            Nell'ignoto dell'Universo
            che è dentro di noi, e che pure ci imprigiona,
            io ti ho incontrato;
            ci siamo presi le mani e abbiamo camminato insieme.

            Sconfinati orizzonti si sono aperti allora, come voragini,
            sotto e dentro di noi...
            sono gli abissi dell'amore.

            E allora, in un momento perfetto, rarefatto nel tempo e nello spazio,
            noi ci siamo immersi nel profondo,
            volando... nuotando... bevendo...

            Abbiamo bevuto l'ambrosia eterna dell'anima,
            ed essa è divenuta il sangue delle nostre vene, ci ha reso immortali, divini,
            eternandoci nell'amplesso di questo sentimento.

            E tu mi chiedi se ti amo!

            Chi altri, se non tu ha aperto la mia vita alla vita?

            Quale ignoto destino di cecità mi sarebbe toccato,
            se tu non fossi stato là, ad aspettarmi, nel Nulla sconfinato,
            nell'arido deserto di chi non sa cosa sia l' amare...

            E tu mi chiedi se ti amo!

            No! È vero!
            Questo non è soltanto amore:
            questo è l'eterno infinito che si è palesato,
            è il miracolo della vita che si è amplificato,
            è il canto dell'universo, misterioso e inudibile, che adesso suona per noi,
            e riecheggia nelle profondità immense del nostro sentimento.
            Cristina Tarabella
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              Scritta da: Cristina Tarabella

              Dopo il cancro

              E ora?

              Ti guardo.

              Mi guardo.

              Vedo migliaia di cose che prima non vedevo.

              Vedo fra le pieghe delle tue labbra, ombre che prima non c'erano.

              Tutto così diverso!

              La Morte mi è passata vicina; anche tu l'hai vista.

              Non si rimane immuni, toccati dal suo passaggio;

              a me ha strappato le carni;

              a te ha tolto dal volto il sorriso; per sempre.

              Siamo rimasti.

              Ora, qui, senza più una certezza. Ma insieme.

              E riusciamo a vedere, adesso, cose nuove.

              A sentire voci che prima nemmeno esistevano: i nostri cuori, le nostre anime, cantano per noi e solo ora le sentiamo.

              Guarda che strana verità.

              Occorre la Morte per far sì che si goda appieno della vita.
              Cristina Tarabella
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