Le migliori poesie di Alda Merini

Poetessa e scrittrice italiana, nato sabato 21 marzo 1931 a Milano (Italia), morto domenica 1 novembre 2009 a Milano (Italia)
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Scritta da: Maresa Schembri

Mi sono innamorata

Mi sono innamorata
delle mie stesse ali d'angelo,
delle mie nari che succhiano la notte,
mi sono innamorata di me
e dei miei tormenti.
Un erpice che scava dentro le cose,
o forse fatta donzella
ho perso le mie sembianze.
Come sei nudo, amore,
nudo e senza difesa:
io sono la vera cetra
che ti colpisce nel petto
e ti da larga resa.
Alda Merini
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    Scritta da: Marco Ponzalino

    Pensiero

    Sono qua rinchiuso
    Di pensieri affranto

    Senza coscienza alcuna
    Di potere il vanto

    Volgo i miei sguardi vuoti
    Occhi senza sguardo

    Voglio sentire ora
    Voci, sussurri, suoni

    Chiedo a me stesso vivo
    Dove guardare ancora

    Chiudo i miei occhi alfine
    Respiro in affanno

    Mi calmo, sento, ascolto
    Dentro di me un canto

    Ti ho trovata infine
    Musa del mio creare

    Cuore che pensa lieve
    Un pensiero, un incanto.
    Alda Merini
    Composta domenica 27 maggio 2012
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      Scritta da: Andrea De Candia

      Ape regina

      Accarezzami musica
      scorri su me come acqua d'argilla,
      scorri sulla mia bianca pietà:
      io sono innamorata di un aedo,
      sono innamorata del cosmo tutto,
      sono piena d'amore
      sono l'ape regina
      col ventre gonfio dei due golfi perfetti,
      dolcissimo chiaro preludio
      a una polluzione d'amore.
      L'uomo scorre sulle mie bianche viscere
      non s'innamora mai
      perché sono accademia di poesia.
      Alda Merini
      Composta mercoledì 25 marzo 2015
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        Scritta da: Andrea De Candia
        Prima che si concluda questo amore
        lascia che io ringrazi il mio destino
        per il bene assoluto che m'ha dato,
        per la fame dei sensi, per l'arsura
        che mi ha preso alla gola. Prima di andare
        lascia che ti riporti sul cammino
        dove giungesti o mio sanato amore
        così divino e immobile e lontano
        ch'io non oso toccarti. Addio, mai Nume
        fu più profondo e grande, mai d'altezze
        tali giunsi al confine. Addio mio inganno
        tacito e dolce come un grande lago.
        Alda Merini
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          Scritta da: Andrea De Candia
          C'era una manciata di semi odorosi
          nelle mie mani per te,
          e un ricordo lontano di cose accadute
          ma senza sentimento.
          Pensavo che tu fossi la mia strada,
          e ho messo calzature leggere
          perché tu mi credessi un'ombra.
          Ho vagato solitaria con te dentro la mia stoltezza.
          Non ti dissi che ero innamorata
          fino al pudore,
          finché non vidi sangue nella mia mente:
          come se partito da me
          mi avessi rapito il fulgore degli anni.
          E così ho aspettato che tu rinverdissi
          e che da erba diventassi un altare;
          ma come tutti gli altari
          ti sei fatto pietra.
          Alda Merini
          Composta sabato 11 aprile 2015
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            Scritta da: Andrea De Candia

            A mia figlia

            Cara, ti vorrei scrivere il mio amore;
            cara, ti vorrei dire che sei come
            un purissimo vaso che si incrina,
            ma se tu vuoi riuscire
            a guardarmi nel viso come Psiche
            fece nel tempo andato con Amore
            tu rimarrai delusa e poi ferita.
            No, non volgerti indietro, la vestale
            cammina adagio, lenta, a sé davanti
            guardando sempre; no, non ritornare
            su ciò che hai fatto, può essere morte:
            te lo dice un'antica profetessa
            che è una povera madre e ti vuol bene.
            Alda Merini
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