Scritta da: Silvana Stremiz
Vivere non solo per vivere
Non è solo tua
l'anima agonizzante
atrofizzata
dentro un bordello
di kanduppatti
non è solo tua
la carne bambina
dagli occhi rovesciati
su pantaloni calati
mentre ripeti nel singhiozzo
vivere non solo per vivere
non è solo il tuo sangue
greggio di fame
che scorre
al passaggio di nuovi predoni
non è solo tua
l'amputazione del respiro
nelle vene delle macerie di Kuito
mentre ripeti vomitando
vivere non solo per vivere
non è solo tua
l'ombra curva e sacra
dell'imposta dignità dello hijab
mentre frughi
come un topo
nella spazzatura
dentro i viali notturni
della santa Teheran
e ripeti pregando
vivere non solo per vivere
non è solo tua
la cute nel filo spinato
dentro un sole rifugiato
nelle terre di nessuno
figlie del confine
mentre nell'ultimo straccio d'abito
abbracci un gemito
e ripeti sbranato dalla stanchezza
vivere non solo per vivere
non è solo tua
la polvere che concima la saliva
gli occhi curvi sul boia
al piovere lento di una mano tagliata
nelle rovine studentesche di Kabul
dove il silenzio della musica
il fruscio dell'umiliazione
cancellano l'umana dignità
tu muliebre orgoglio
di morte munifica
agiti le ali e ripeti
vivere non solo per vivere.
Anonimo
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    Scritta da: Silvana Stremiz

    L'ultimo bacio a Iman

    Spengo l'assoluto universale
    senso di estraneità alla vita
    per lasciarti ancora un po' di calore
    sulle tue piccole labbra trasparenti
    tumefatte dal silenzio
    ti respiro nel tuo cuore assente
    scavando nella metastasi assassina
    neppure una lacrima del mio latte
    s'incaglia nella disperazione
    e sopra le tue palpebre innocenti
    odio un Dio fabbricato dagli uomini.
    Anonimo
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      Scritta da: Silvana Stremiz
      La fondazione emancipata
      Ti vorrei parlare
      del tempo che riacquista
      il proprio circolo vitale
      subendo una rivoluzionaria mutazione genetica
      è il tempo socialista

      Ti vorrei parlare
      di cuori che tracciano
      un ponte sull'infinito sogno umano
      subendo una rivoluzionaria mutazione genetica
      sono i cuori dell'internazionale socialista

      Ti vorrei parlare
      del complice amore senza barriere
      che spalanca le ali sull'alba della specie
      subendo una rivoluzionaria mutazione genetica
      è il complice amore del socialismo femminista

      Ti vorrei parlare
      di mani sorelle
      che forgiano lo stesso impeto
      coi colori diversi dello stesso sangue
      subendo una rivoluzionaria mutazione genetica

      Ti vorrei parlare della fondazione emancipata della vita.
      Anonimo
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        Scritta da: Silvana Stremiz
        Capodanno alla stazione
        11 e 42
        parte l'ultimo treno
        come ieri e forse come domani
        tu avvolto nel tuo marmo, rimbrotti
        i panettoni dondolanti dei pendolari
        e il vociare vernacolare dei ferrovieri

        11 e 50
        il tuo catarro stride sui binari vuoti
        nelle rotaie di una vita
        e nei piedi di una città assorta
        nella nebbia e nell'indifferenza

        11 e 57
        le righe del tuo volto
        volteggiano padrone nel silenzio del vecchio anno
        canti felice per spiccioli di serenità
        mentre fiocchetti e danzi libero
        abbracciando di tenero amore la bottiglia di barbera
        e le pupille affogano nel delirio dell'ebbrezza

        00. 05

        parte il primo fischio
        ti alzi gelido, fiaccato
        nel sospetto della vita che continua
        rovesci le bollicine sulla piattaforma di catrame
        poi a terra nuovamente
        alla stazione di Milano.
        Anonimo
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