Scritta da: Giuseppe Catalfamo
Nella vita in realtà non esistono vittorie, solo una sconfitta che è la morte... gustiamoci questo lungo pareggio con umiltà e onore.
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Nella vita in realtà non esistono vittorie, solo una sconfitta che è la morte... gustiamoci questo lungo pareggio con umiltà e onore.
Non è vero che godi, vuoi solo raccontare poi... non è vero che corri, cerchi di non inciampare... non è vero che ami, demandi ad altri la tua felicità... è vero che muori.
Non è triste chi vende il proprio corpo, è vile chi lo affitta.
Candide lacrime per un amore fuggito
scivolano nel lago della solitudine.
Evaporano,e nuvole e pioggia...
e il suo viso accarezzeranno
inducendolo a tornare
percependo la purezza fragrante
dell'amore straziato.
Ho sentito dire che se c'è violenza sulle donne "se la saranno cercata".
Ho sentito dire che per amore della libertà e della pace "bisogna bombardare".
Ho sentito dire che non siamo razzisti, ma, "questi extracomunitari ci rubano il lavoro".
Non l'ho sentito dire da falegnami, camerieri o minatori,
l'ho sentito nei TG da parlamentari votati da noi.
In memoria...
Ancora adesso qualche frammento del passato.
Alcune notti il ricordo torna là, torna agli anni della felicità,
e le immagini si sovrappongono in un misto di dolore e gioia infinita.
Le lacrime scivolano libere e leggere, nel tuo ricordo ancora,
sono lacrime di gioia perché è stato amore,
un amore pulito, perché sono stata capace d'amare,
e per amore tuo, ti ho reso la libertà.
Conosco la tua anima anche se la vita ci confonde,
e ancora qualche sera ci trova assieme a parlare della vita, dopo la passione dopo tutto resta l'amore.
Un amore così grande che non ci può tenere assieme
ma tanto grande da non dimenticare cosa siamo stati e cosa siamo veramente.
In memoria di te, che ho amato davvero vanno queste poche parole.
Perché mi hai donato tanto e una parte di te resterà in me per sempre, come una parte di me resterà con te fino alla fine.
E non importa quanto abbiamo sofferto perché l'amore va oltre davvero, perché ancora ti cerco e mi cerchi nella gioia e nel dolore e tutto questo può bastare per dare un senso all'amore.
E ancora adesso che tu hai le tue storie ed io le mie,
in qualche sera anonima ci raccontiamo la vita.
Non te l'o mai detto ma, ti ho amato come una sola volta nella vita si può amare.
E ora resta un amore più grande un bene infinito che desidera vederti felice.
In memoria di te, amico e fratello queste parole restano.
E un grazie di tutto.
Fossi giudice sarei clemente con chi spaccasse Centovetrine,
anzi, gli comprerei nuove fionde.
Esagererei in clemenza, anzi, darei medaglia d'oro al valore,
a chi uccidesse un Fratello Grande.
Un uomo molto brutto, presentato come "pigro e pantofolaio" ad una signora, sarebbe veramente "molto brutto".
Se presentato come instancabile amante diventerebbe un "tipo".
La nostra specie, erroneamente ritenuta complessa,
in quanto intellettualmente superiore, in realtà è nà merda liquida.
La "vita" non uccide vita.
Mai per vezzo.
... e poi finiamola con la presunzione d'essere gli eletti dell'universo al punto di cercare "vita" nell'infinito.
Siamo plancton nell'oceano Pacifico, piattole nella Foresta Nera.
Concimate sereni l'apocalisse nel comunicare.
Cortesemente non cliccate "Mi piace" al mio funerale.