Scritta da: Giuseppe Catalfamo
Che meraviglia cullare ancora fanciulleschi sogni.
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Che meraviglia cullare ancora fanciulleschi sogni.
Kais, Fawaz, Ismail e molti altri sono care persone che abitualmente, senza preconcetti, chiamo "negri", perché con naturalezza fra loro si chiamano così. Tu, che pensando, li definisci "uomini di colore", sei il razzista.
L'infame non ha nessun colore.
Il mio corpo è Tempio,
la mente suo Vangelo,
unico Verbo "amare".
Sacerdote di me stesso.
Missionario predico a compenso.
Pagamento immediato tramite "bonifico facciale"...
un sorriso in contanti...
se avete sorrisi di "taglio grosso",
senza chiedere, avrò certamente il resto...
Un giorno sarò parte di Te, sarò parte della Tua "infinitezza"
del Tuo universo d'anime di defunti, sarò ubiquo,
perché Tu sei l'insieme di tutte le anime e dei pensieri umani
che si saldano, si fondono fra loro.
Tutti saremo parte di Te, non bestemmiamolo, potremmo offendere nostro Padre.
Saremo in ogni luogo, non saremo più materia, conosceremo il futuro potendo guardare il passato, conosceremo il destino dell'uomo, lo scopo della vita, perché saremo Dio.
Per ottenere questo, che è la perfezione,
dovremo attendere la morte.
Chissà cosa c'è là fuori, dopo l'universo.
Per affacciarsi "oltre" non è la velocità della luce che bisogna "sfidare", ma quella del "pensiero".
Stima e rispetto, anche adorazione, durano tutta la vita... se pensi sia amore, no, è un rapimento.
Odio chi bestemmia.
È una mancanza di rispetto alle parole.
Il trillare del telefono dovrebbe essere più intelligente.
Un crescendo in nove squilli dal soave al fastidiosetto.
Al decimo, sempre, 140 decibel esplicativi al "chiamante"...
Vaffanculo, non rispondo!