Poiché ero l'albero più occidentale del giardino per ultimo mi scuotevo di dosso la fredda rugiada nebbia e noia via dai miei rami lentamente strisciavano e nessuno al mio risveglio applaudiva ché i miei compagni erano da tempo gloriosi nella luce. Ma la sera su me emigravano gli uccelli che l'ombra sgomentava da ogni altro verde asilo lungo e dolce da me s'alzava il canto avidi gli occhi degli uomini mi fissavano, mentre ero avvolto dal sole nell'amoroso addio e brillavo come una torcia sul mondo spento.
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