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Meglio chiedere il perdono che il permesso...
Brom (Jeremy Irons)
dal film "Eragon" di Stefen Fangmeier
Meglio chiedere il perdono che il permesso...
Il canto dei morti è il pianto dei vivi.
- Eragon: E noi siamo insieme, Saphira?
[Saphira ruggisce e sputa fuoco]
- Eragon: Lo prendo per un sì...!
- Eragon: E Saphira? Come sta!?
- Murtagh: [triste] Ci sono amici che fa male perdere...
[Saphira arriva in volo]
- Murtagh: ... ma per fortuna, questa volta non è successo!
[Joey entra e appoggia dei documenti sulla scrivania di Pacey, il quale e seduto che riflette.]
- Pacey: Beh, cosa ti è successo prima?
- Joey: Come fai a conoscere quella ragazza?
- Pacey: La giornalista? L'ho incontrata una volta... ad un ricevimento. Mesi fa. Non sapevo nemmeno il suo nome.
- Joey: Perché questo non mi sorprende?
- Pacey: Non ci siamo mai formalmente presentati. Voglio dire, ti avrebbe ucciso comportarti in modo più professionale oggi?
- Joey: Avanti, Pacey. Voi ragazzi siete dei maiali. Insomma, secondo gli standard dei cavernicoli, io non sono la tipa professionale.
- Pacey: e quale tipa saresti? La tipa che sa versare una tazza di caffè senza imbrattarlo su tutti i muri? Perché tu non fai parte di quel genere.
- Joey: Questo è tutto quello che un'assistente è per te? Solo una pollastrella che versa del caffè.
- Pacey: Non avevo capito che volessi intraprendere la carriera da assistente.
- Joey: Perché pensi che Rich abbia licenziato Marcy? Perché ha superato i 30 anni. Hai mai notato tutte le altre assistenti che lavorano qui?
- Pacey: Credo non esista un modo giusto per rispondere a questa domanda.
- Joey: Sembrano tutte quante delle ragazze della rivista Maxim.
- Pacey: Immagino di non essermene mai accorto. Perché quando entro qui, faccio il mio lavoro. Che andava abbastanza bene fino a quando sei venuta qui e mi hai sabotato.
- Joey: Sii realistico, Pacey. Tutto quello che chiedo è solo un po' di rispetto, un po' di gentilezza umana.
Pacey: Ma, vedi, è proprio questo il punto. Io non devo rispettarti o essere gentile con te. Tu sei la mia segretaria.
- Joey: Oh, questo è il punto? Tu, regredito—
- Pacey: Donna! Mi stai torturando la testa. Potresti accettare questa situazione temporanea e arrivare con un sorriso e con un po' più di grazia?
- Joey: No. No se è così che hai intenzione di trattare le tue future assistenti. Francamente, Pacey inizio a capire il tuo sopranome.
- Pacey: Quale sopranome?
- Joey: Qui ti chiamano Sciocco.
- Pacey: Chi mi chiama Sciocco?
- Joey: Penso sarebbe non professionale per me divulgare questa informazione.
- Pacey: Dove era la tua professionalità quando stavi versando la crema sulla gamba della giornalista?
- Joey: Oh, per favore. Non dire "giornalista" come se non avessi stampato a fuoco il nome di quella ragazza nella tua memoria.
- Pacey: Sai, non penso che questa sia l'arena più appropriata per dare sfogo alla tua gelosia.
- Joey: Gelosia!? Niente affatto. Ok, si. Potrei aver avuto una specie di lapsus psicotico, ma è stato strano, davvero, perché io... perché dovrei essere gelosa?
- Pacey: Non lo so.
- Joey: Non è che tu non sia mai rimasto attratto dal genere d'affari sagaci, vero?
- Pacey: Beh, ma che importa? Perché tu non sei gelosa. Giusto? Sai una cosa? Mi piacerebbe mettere per iscritto delle scuse. Prenderesti una lettera?
[Joey lo guarda e vede Pacey con uno sguardo serio.]
- Pacey: Avrai bisogno anche di una penna e un foglio.
[Lui le passa una penna ed un blocchetto per gli appunti.]
- Pacey: Cara... Signorina... Shaw... è stato... meraviglioso... [Joey si siede in una poltrona là accanto e comincia a scrivere.] incontrarla questo pomeriggio. No, no. Torna indietro. È stato incantevole incontrarla di nuovo. In ogni caso, mi piacerebbe cogliere quest'opportunità per scusarmi del comportamento della mia segretaria. [Lui si alza e si avvicina a Joey mentre continua a dettarle la lettera.] Perché lei è nuova... e molto inesperta.
[Joey si alza e ora sono uno di fronte all'altra.]
- Joey: Ho perso l'ultima parte. Era qualcosa di stupido seguito da qualcosa di insensato.
[i due si fissano, allora Joey lascia cadere i fogli e la penna, poi i due iniziano a baciarsi appassionatamente e si sdraiano sopra il divano, quando Rich entra nell'ufficio.]
- Rich: Sto andando via, Witter.
[Joey e Pacey si fermano e lo guardano.]
- Rich: Oddio, amico. Almeno io con la mia ho aspettato una settimana.
[Rich scuote la testa e va via, e Pacey guarda Joey.]
- Pacey: Maiali. Siamo tutti maiali.
- Joey: Mm-hmm.
Ricorda sempre che amare significa vivere.
- È tutta la sera che mi volevi baciare?
- Sì.
- Anche quando urlavi contro di me?
- Soprattutto quando urlavo contro di te.
- Beh, è tutto vero!
- Tu invece sei un sogno.
- Steve: Perché io?
- Erskine: Perché l'uomo debole conosce il valore della forza, conosce il valore del potere.
Ci sono uomini che sacrificano le loro vite; non ho nessun diritto di fare meno di loro!