Commenti a "La felicità è tagliarsi le vene. E scoprire..." di Joe McFly

cara kicca anche io sono triste per il tuo stesso motivo...douch....uee...gg una mia amica mi ha dtt che si era tagliate le vene una o + volte...ele nn farlo...ti voglio bene....un bacione a tutti

questa frase è proprio bella perchè in fondo è vero.. da una parte.. è la voglia di far sapere a se stessi ke nessuno ti puo fare del male piu di quanto te ne puoi fare tu da solo.. inoltre penso ke spesso gli stupidi prendano x scemo ki si taglia e invece bisognerebbe solo aiutarlo...boh..

sono semopre io...volevo cominciare un po a chattare cn voi..alcuni hanno proprio ragione..io per esempio sono triste molto spesso xke il ragazzo ke mi piace un kasino sta con un altra e per questo a volte vorrei proprio morire...cmq ora vadoo...ciao a tutti commentate please...

bhè io mi taglio spesso.. non sono mai morta e a volte vorrei trovare il modo x smettere quando sto male...aiutoooo!!

Mi inorrodisce ascoltare certi messaggi a fronte di una frase così significativa. Andate oltre le apparenze e non giudicate dalla superficie.
Chi decide di siucidarsi mostra uno strabordante ego.
Tutti coloro i quali decidono di vivere in solitudine, si chiudono nella propria tristezza e si coccolano nell'autocommiserazione, si crigiolano nella loro patetica condizione.
Quando soffri di un profondo stato di solitudine, lo stare con gli altri ti fa sentire più solo. "Nessuno può aiutarmi" - pensa un aspirante suicida.
Liberarsi dalla sofferenza nel modo più atroce e più indolore per sè; più eclatante e tragico per gli altri. Sì, per quelli che ti hanno sempre detto di amarti, di starti accanto e ti inebbediscono con rivoli di frasi scontate e prive di significato.
Il suicidio rappresenta la massima manifestazione dell'egocentrismo umano. Ripiegarsi su se stessi, scegliere la morte,  sperare di sopravvivere, con l'obiettivo di far capire agli altri quanto soffri, qualora non se ne fossero resi abbastanza conto.
Anche un suicida ha paura di morire e spera in cuor suo di non riuscire nel proprio intento.