Scritta da: if so girl 84
Viaggiare? Per viaggiare basta esistere.
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Viaggiare? Per viaggiare basta esistere.
Non è grazie al genio ma grazie alla sofferenza, e solo grazie ad essa, che smettiamo di essere marionette.
Non si è mai immuni da un ricordo. Mai al sicuro, mai abbastanza lontani. I ricordi a volte dormono a lungo, ingannano la nostra memoria, e ci sorprendono con le loro incursioni inaspettate, inimmaginate. Mi sentivo invincibile, finalmente; al riparo da quei tumulti ciclopici e dirompenti. E tutto ad un tratto, mi ritrovo travolta da un ricordo! Improvviso, inatteso, ha schiantato tutta l'energia dell'onda del tempo su di me, travolgendo respiro, pelle, illusioni, certezze. Mi ha sorpreso alle spalle, mi ha ingoiato. Dove sono, adesso? Forse nel suo ventre, forse nella tela folle della mia mente, che aggrovigliata si contorce in atroci spasmi emotivi! E i pensieri sono caleidoscopi indistinti, che velocissimi proiettano sensazioni ancora troppo vive per poterle sconfiggere, pulsanti in tutto il loro crudele esistere ancora. Lacrime! Lacrime gridano in questa ribelle sconfitta. Il respiro abbandona le mie ali lacere.
Se solo vedessi, Amore, il silenzio di queste pareti
L'immobile attimo cui appartieni anche tu
Girarmi attorno
Sfiorarmi il respiro
Se solo vedessi, Amore, l'incerto smarrirsi della ragione
Al tuo incedere nel mio pensiero
Ingabbiato nella tua libertà indifferente
Incatenato alla tua assenza
Se solo vedessi, Amore, la follia divorarmi il cuore
Scaraventarmi l'Anima nella notte
In un urlo graffiato che dispera la Luna
E la spegne
Se solo vedessi me, Amore, se solo vedessi me...
Chi sa ascoltare la verità non è da meno di colui che la sa esprimere.
Se non vi è rimasta molta anima e lo sapete, vi resta ancora dell'anima.
Per me scrivere è tirare fuori la morte dal taschino, scagliarla contro il muro e riprenderla al volo.
Ciò che non è straziante è superfluo, almeno in musica.
Dopo aver fatto l'amore, dormiremo abbracciati. La tua schiena contro il mio ventre. E io stringerò le dita dei piedi attorno alle tue caviglie, come delle mollette, perché tu non possa volar via la notte. Saremo come un'immagine in un libro di scienze: un frutto tagliato a metà, tu la buccia e io il torsolo.
Era solo un sorriso, niente di più. Una piccola cosa. Una fogliolina in un bosco che trema al battito d'ali di un uccello spaventato.