Sapere chi sei senza illusioni o compassione è un momento di rivelazione che nessuno sperimenta restando indenne. Alcuni impazziscono davanti alla pura verità. Quasi tutti cercano di dimenticarla. Ma per quanto il nome dia potere agli altri, anche tu acquisti potere su di te, se la verità non ti spezza.
Il mio tremore si fermò all'improvviso e fui invaso da un calore più intenso, nuovo. Che non bruciava. Splendeva. Tutto si sciolse dentro di me e rimasi immobile davanti al visetto di porcellana della bambina, metà vampira, metà umana. Tutti i lacci che mi stringevano alla vita, si spezzarono in un attimo, come lo spago di un grappolo di palloncini. Tutto ciò che mi rendeva ciò che ero - l'amore per la ragazza morta al piano di sopra, l'amore per mio padre, la fedeltà al mio nuovo branco, affetto per gli altri miei Fratelli, l'odio per i miei nemici, per la mia casa, per il mio nome, per me stesso - si staccò da me in quell'istante - zac, zac, zac - e fluttuò nello spazio. Ma non andai alla deriva - un nuovo laccio mi tratteneva dov'ero. Non uno: un milione. Non di corda, ma d'acciaio. Un milione di cavi d'acciaio che mi legavano a una cosa sola; al centro esatto dell'universo. Finalmente capii che l'universo ruotava attorno a quel punto. Non avevo mai colto la simmetria dell'universo, che adesso mi era chiara. Non era più la forza di gravità a imbrigliarmi.
Ci vuole pochissimo ad innamorarsi -un giorno di vento forte o di vaga solitudine, di sole o di inopinata pioggia, un niente insomma- ma dopo ce ne vuole di tempo per arginare l'ondata! E non è detto che ci si riesca. Si smorza, ma rimane là. Non illuderti. Fa parte di te, delle tue gioie e dei tuoi pianti, delle tue battaglie vinte e di quelle che perderai.
Il mio inconscio aveva conservato per quel momento un'immagine di Edward precisa in ogni dettaglio. Osservavo il suo volto perfetto come fosse davvero lì; la tonalità esatta del colorito glaciale, la forma delle labbra, il profilo della guancia, la luce dorata che brillava negli occhi infuriati. Era infuriato, ovviamente, perché avevo deciso di rinunciare. Serrava le mascelle e sbuffava di rabbia.
Poi però me lo ritrovavo nel cuore, in un gesto distratto che tanto piaceva a lui, nei capelli lasciati sciolti per essere accarezzati meglio, nel vestito del primo appuntamento, nelle scarpe della fuga, nei capelli color carbone di un ragazzo visto per strada.