Scritta da: Luca Englaro
Gli uomini di norma non sono così malvagi tra loro se non quando cominciano ad avere paura gli uni degli altri.
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Gli uomini di norma non sono così malvagi tra loro se non quando cominciano ad avere paura gli uni degli altri.
Il criminologo non ha nessuna competenza psichiatrica effettiva, osserva la psiche senza avere i titoli per farlo. E anche se fosse, su dieci psichiatri ai quali affidi lo stesso caso, puoi trovare dieci risposte diverse. E tutti quelli che alimentano il circo della morbosità su Cogne spendono, con ingiustificabile sicurezza, delle libere interpretazioni soggettive che possono variare ogni secondo. E quel certo esprimersi assertorio di questi presunti scienziati dell'investigazione psicologica, la dice lunga: questa sicurezza espressiva è proprio un indice di incompetenza.
La vita è un assurdo rumore tra due silenzi.
Possiamo davvero cambiare la nostra vita, o è la vita che cambiandoci ci illude di averla cambiata?
Il silenzio è come il colore dell'acqua: non si vede ma è essenziale.
C'è la diffusa tendenza da parte delle imprese, a considerarti un beneficato, per la sola ragione che pagano il tuo lavoro.
Sono stanco di essere moderno. Ora voglio essere eterno.
L'arte come la concepisco e come non arrivo a farla io, è cosa altamente e perfettamente [...] aristocratica.
Lo stile è l'impronta di ciò che si è in ciò che si fa.
Per molto tempo crediamo di conoscere la natura dei nostri desideri, delle nostre inclinazioni e dei nostri stati d'animo. Ma poi arriva un attimo in cui un'esplosione assordante ci avverte che viviamo in luoghi diversi da quelli in cui vorremmo vivere, che non ci occupiamo delle cose per cui abbiamo attitudine, che cerchiamo i favori o suscitiamo la collera di persone con cui non abbiamo nulla in comune, mentre ci manteniamo distanti, sordi e indifferenti nei confronti delle persone di cui proviamo nostalgia e a cui siamo legati da un vincolo profondo. Chi non presta ascolto a un tale avvertimento rischia di vivere una vita goffa e dimezzata, senza mai essere veramente se stesso. Non è un sogno, e neanche un "sogno a occhi aperti": è uno strano, rapinoso stato d'animo quello che ci rivela quali siano i nostri compiti, i nostri obblighi e il nostro destino, e che cosa, nella nostra vita, appartenga esclusivamente a noi; questi istanti ci mostrano ciò che vi è di personale nella nostra esistenza, quello che entro i limiti angusti della condizione umana costituisce l'essenza specifica dell'individualità. In tali momenti non mi sono mai attardato a riflettere, ho sempre obbedito al segnale senza la minima esitazione, con la placidità di un sonnambulo.