Scritta da: Marianna Mansueto
in Frasi & Aforismi (Amore)
Quando si lacera, il cuore che rumore fa?
dal libro "Ascolta la mia voce" di Susanna Tamaro
Quando si lacera, il cuore che rumore fa?
A volte decido di sparire da tutto e da tutti perché in quel momento necessito di vivere solo di me stessa.
D'accordo, sono un figlio del demonio; l'intera umanità mi annoia e no, non è paura, sebbene qualcosa in loro mi spaventi, e non è invidia perché non voglio nulla di ciò che loro vogliono, è solo che in tutte quelle ore di parole parole parole non sento niente di davvero buono, coraggioso o nobile, e che valga un briciolo del tempo in cui mi hanno impallinato le cervella.
Le cose non diventano mai brutte abbastanza da non ricordarsi che forse non sono state mai così belle.
Ero attratto da tutte le cose sbagliate: mi piaceva bere, ero pigro, senza Dio, senza idee politiche, senza ideali. Vivevo nel nulla; la mia era una non esistenza e a me andava bene così. Tutto questo non faceva certo di me un personaggio interessante, era troppo faticoso. Quello che volevo veramente ero uno spazio facile, indefinito dove vivere tranquillo. Volevo essere lasciato in pace.
Non sono mai stato tagliato per la società. Il genere umano mi sconforta. Non sento il desiderio di adeguarmi, non ho nessun moto di lealtà e non ho veri obiettivi.
Siamo tutti diversi: ciò che distrugge un individuo non fa niente a un altro.
Comunque tutti finivano per crepare, era un dato di fatto. Niente di nuovo. Il problema era l'attesa.
A volte mi sento come fossimo tutti prigionieri di un film. Sappiamo le battute, sappiamo dove metterci, come recitare, manca solo la macchina da presa. Però non possiamo uscire dal film. Ed è un brutto film.
La mia aspirazione massima nella vita era di evitare il maggior numero di persone possibile. Meno gente vedevo, meglio stavo.