Labirinti

...ciò che conosciamo e tuttavia le parole, il discorso che ora, in questo stesso attimo noi pronunciamo si rivelassero le stesse e veritiere!? Se, voglio dire, il problema che ora ho adesso mi accompagnasse nel prossimo stadio di coscienza!? " Lui rispose: "in questo caso l'uomo soltanto sarebbe l'artefice di se stesso e tu, in queste dimensioni saresti una settaria! Mentre io vivrei in un incubo. " Lei sorrise e disse: "ti voglio regalare un pensiero: noi siamo "capaci di Dio", qualunque volto egli assumesse, comunque egli alle nostre coscienze e al nostro spirito si rivelasse. Allora, per conseguenza siamo capaci di amare nei dettagli anche l'universale. Mi spiego: quando io amo un'uomo è come se in quell'uomo io amassi l'umanità intera, l'universo intero e tutto ciò che esso comprende compresa la sua storia incompresa. Io, nell'amare, amo la vita intera! " Lui rispose: "forse non è così..., forse non siamo tanto capaci come immaginiamo e vorremmo essere... " Lei disse: "invece dev'essere così! " "Che garanzia hai, che cosa te lo fa pensare e credere in questo modo!? " Lei, con gli occhi tristi disse: "nessuna, niente, non lo so! Ma sono viva. " Lui disse: "io non sono ... [segue »]